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Autonomia differenziata, Capone incontra Calderoli: «Necessario definire prima i livelli essenziali»

«È indispensabile procedere alla definizione dei Livelli essenziali e uniformi delle prestazioni. Solo allora si potrà discutere di autonomia differenziata chiarendo, però, quali saranno le risorse destinate a chi chiederà maggiore autonomia, per quali funzioni, e garantendo comunque che il resto del Paese non sia penalizzato e possa contare su uguali diritti e uguali servizi».…

«È indispensabile procedere alla definizione dei Livelli essenziali e uniformi delle prestazioni. Solo allora si potrà discutere di autonomia differenziata chiarendo, però, quali saranno le risorse destinate a chi chiederà maggiore autonomia, per quali funzioni, e garantendo comunque che il resto del Paese non sia penalizzato e possa contare su uguali diritti e uguali servizi». È quanto ha evidenziato la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, durante l’assemblea plenaria dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome a cui ha partecipato anche il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.

Capone ha sottolineato la necessità di assicurare alle regioni del Sud gli stessi standard qualitativi delle prestazioni in materia di trasporti, infrastrutture, sanità e istruzione, garantendo quella perequazione sociale ed economica prevista dalla Costituzione.

«Ci sono ancora troppi divari tra le regioni italiane – ha aggiunto -. L’Europa, mettendo in campo il Next Generation Eu, ha dato un’indicazione chiara: le risorse devono essere impiegate per ridurre quei divari, sociali e infrastrutturali, a partire da giovani, donne e sud. Su questa grave ingiustizia sociale deve intervenire il Pnrr. Se, allora, oggi noi parliamo di autonomia differenziata, prima di realizzare gli obiettivi del Pnrr, con la spesa effettiva delle risorse lì dove servono di più, rischiamo di compiere un percorso inverso. È necessario – ha concluso Capone – evitare che i divari si accentuino e affrontare subito le questioni centrali, così come richiesto dall’articolo 119 della nostra Costituzione, organizzando un sistema organico di regolazione del finanziamento delle Regioni. E con riferimento ai Lep, oltre alla loro urgente definizione, è indispensabile anche specificare dove saranno reperite le risorse posto che nell’attuale disegno di legge è riportato dapprima che c’è un’invarianza finanziaria e poi una compartecipazione. Si tratta certamente di due direzioni ben diverse ed è chiaro che il Governo dovrà fare chiarezza».

Il ministro Calderoli si è dimostrato ampiamente disponibile e cordiale e ha concluso che sarà attento a quanto evidenziato riservandosi un ulteriore incontro con la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative già nelle prossime settimane.

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