«Aspettiamo il regolamento e la carta dei valori. Con lei ci sono tante affinità e percorsi simili»

«Eravamo presenti in tutte le iniziative di Elly Schlein in Puglia. Con lei potrebbe esserci un terreno comune ma aspettiamo la redazione del regolamento delle primarie e la carta dei valori prima di ufficializzare chi sosterremo».
Salvatore Piconese è vice segretario di Articolo 1 in Puglia che conta, a livello regionale, 2.500 tesserati su un totale nazionale di 13.500. «Condividiamo i temi che affronta Elly Schlein – afferma Piconese -. Stiamo contribuendo a costruire un nuovo partito. La nostra, infatti, non è una adesione al Pd ma stiamo partecipando a un processo costituente. Siamo al lavoro come classe dirigente in sintonia con quello che sta accadendo a Roma». Il percorso di Articolo 1 e quello di Elly Schlein hanno diversi punti in comune. «Anche noi, nel 2017, uscimmo dal Pd in rottura con chi lo governava (Matteo Renzi, ndr) – sottolinea-. I punti politici che ci accomunano, però, non si fermano qui. Sul tema del lavoro e della necessità di ridiscutere lo sviluppo del Paese, mettendo al centro la questione climatica, c’è piena sintonia». Un percorso che, al di là delle primarie del Pd, nella visione di Articolo 1 ingloba anche il Movimento Cinque Stelle. «Da tempo siamo impegnati a costruire il campo progressista – afferma Piconese -. Immaginiamo un centrosinistra ampio che rimetta al centro i temi della sinistra». Senza chiudere al Terzo Polo per quanto, guardando a quanto sta accadendo in Regione Puglia, il dialogo continua ad essere difficile.
La nascita del gruppo in Consiglio ha creato non pochi squilibri, allontanando ulteriormente il gruppo riconducibile a Renzi e Calenda dal centrosinistra al governo.
«Da segretario a Lecce del Pd nel 2014 – ricorda Piconese – scesi in piazza con la Cgil contro il Job Act. Lasciammo il partito su questo punto. Se c’è un cambio di passo, però, da parte di “Azione” benvenga». Una sinergia che con il M5s, invece, è già consolidata. «Con loro ci sono più affinità, è vero – conclude Piconese -. E sul tema del lavoro non siamo certo disponibili a fare passi indietro».

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