Sviluppo economico e ambiente verso l’armistizio sul disegno di legge che individua le aree idonee per i nuovi impianti a energia rinnovabile in Puglia. È quanto emerso ieri nella seduta congiunta delle commissioni ambiente e sviluppo alla presenza dei capi dipartimento coinvolti, Paolo Garofoli e Gianna Elisa Berlingerio.
Nelle scorse settimane, gli assessori di riferimento, Delli Noci e Triggiani, erano arrivati ai ferri corti sulla localizzazione delle aree tanto che si era bloccato l’iter per l’approvazione della legge pugliese in attuazione del decreto statale sulla neutralità climatica con il quale sono stati fissati i paletti per localizzare i nuovi impianti a energia pulita con l’obbligo per le regioni di adeguarsi entro fine dicembre 2024.
Da qui l’audizione richiesta d’urgenza dal consigliere regionale Fabiano Amati preoccupato per i tempi risicati visto che a inizio dicembre inizia la sessione di bilancio che impedisce di presentare e approvare norme diverse da quelle finanziarie.
La discussione
I direttori di dipartimento ascoltati in audizione hanno chiarito di aver superato le divergenze. Una guerra ideologica fra l’assessore all’ambiente orientata a limitare le zone su cui autorizzare e installare gli impianti visti i sacrifici e il contributo della Puglia sulle rinnovabili, e il collega allo sviluppo favorevole a una maggiore liberalizzazione.
Il decreto statale assegna alla Puglia la possibilità di installare fino a otto gigawatt di potenza fra eolico e fotovoltaico entro il 2030. Nell’individuazione dei siti utili, le regioni devono privilegiare la massimizzazione delle aree, la tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, di zone agricole e forestali, la qualità dell’aria e dei corpi idrici, l’uso di superfici di strutture edificate e aree a destinazione industriale, artigianale e per servizi e logistica. Obblighi che i due capi dipartimento hanno detto di voler rispettare in totale condivisione, tanto da annunciare per la prossima settimana la presentazione del disegno di legge in giunta regionale per l’ok finale e il passaggio del testo nelle commissioni.
Tutto risolto? Non proprio viste le critiche del consigliere regionale d’opposizione Paolo Pagliaro. «Su un tema così delicato come la regolamentazione delle aree idonee all’insediamento di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili – osserva Pagliaro – avremmo voluto un confronto politico preventivo che tenesse conto anche della minoranza. La nostra, in materia, è chiarissima: no a nuove centrali del vento e pannelli solari in aree incontaminate di particolare pregio. La tutela del paesaggio, per noi, è prioritaria. Per questo siamo scesi in trincea contro eolico e fotovoltaico selvaggi».