Dopo dieci giorni di lavori sospesi a causa delle elezioni europee e soprattutto dopo i tre giorni di Borgo Egnazia con il vertice G7 presieduto dall’Italia, le riforme che il Governo di centrodestra ha voluto fin dal suo insediamento arrivano alle Camere, soprattutto quella che per la presidente del consiglio è “la madre di tutte le riforme”. Essa riguarda come provvedimento principale l’elezione diretta del premier ed essendo un intervento sulla Costituzione ha bisogno di quattro letture, due per ogni ramo del Parlamento, e con ogni probabilità anche di un referendum confermativo.
A Montecitorio
Alla Camera, invece, riparte l’autonomia differenziata: un disegno di legge voluto dalla Lega che prevede fondi e competenze in diverse materie, a partire dalla sanità, differenti da regione a regione, così come, a seconda della virtuosità degli enti territoriali, la capacità fiscale. Il ddl va in aula e proprio la maggioranza vorrebbe intervenire sull’ordine dei lavori, invertendo l’ordine del giorno, per giungere ad una approvazione spedita. Anche perché l’Autonomia è già stata approvata a febbraio dal Senato e quindi, qualora, come sembra, dovesse essere approvata anche dalla Camera diventerebbe legge dello Stato. Tuttavia, l’inversione degli accapo è solo un’ipotesi perché pesa ancora la bagarre della scorsa settimana con l’aggressione al deputato pugliese del Movimento 5Stelle, Leonardo Donno, da parte di altri parlamentari della Lega che ha provocato la sospensione, come sanzione, di ben undici deputati.
Le strategie
Di conseguenza, così come filtra dal gruppo di Fratelli d’Italia, il mandato è di non cedere alle provocazioni. Anche perché le opposizioni, seppur divise, non stanno a guardare e proprio il caso Donno ha compattato il Pd e i pentastellati, tanto che domani, a margine dei lavori nelle aule parlamentari, è prevista una manifestazione per protestare contro i due provvedimenti. Al sit in parteciperà anche la Cgil, mentre la segretaria dem, Elly Schlein, e il presidente dei 5Stelle, Giuseppe Conte, guideranno i manifestanti. Già ieri sera in un video sulle sue pagine social Schlein ha spiegato che «dopo quello che abbiamo c’è una ragione in più per protestare contro le violenze verbali e fisiche, come quando hanno intimato alla nostra capogruppo Chiara Braga di stare zitta o quando hanno fatto una vera e propria aggressione squadrista ai danni del deputato Donno. Ecco, noi sentiamo l’esigenza di manifestare insieme e vi invitiamo oggi alle 17,30 a piazza Santi Apostoli. Non permetteremo che cambino la forma di governo a colpi di maggioranza». Conqinua la segretaria dem «Noi vogliamo contrastare il premierato perché indebolisce la democrazia, il Parlamento e i poteri del presidente della Repubblica e vogliamo fermare l’autonomia differenziata, che vuole aumentare le diseguaglianze, che il Sud e le aree interne hanno già pagato fin troppo, rendendo più difficile l’accesso alla sanità pubblica, al trasporto pubblico locale, alla scuola pubblica e creando cittadine e cittadini di serie A e di serie B, a seconda della regione in cui nascono».