Apricena, è ancora polemica su via Silvio Berlusconi. Cgil Foggia e Modena scrivono al prefetto

Non smette di far discutere la decisione del sindaco di Apricena di cambiare il nome di via Modena in via Silvio Berlusconi.

Nei giorni immediatamente successivi alla morte del leader di Forza Italia, Antonio Potenza, annunciò l’intenzione di intitolare una strada a Berlusconi e la Giunta comunale adottò la delibera per cambiare la toponomastica della cittadina in provincia di Foggia.

Al centro della polemica, oltre alla decisione di intitolare una via a Berlusconi a così poco tempo dalla morte e non dopo 10 anni come previsto dalla norma, anche l’idea di cambiare il nome di via Modena che fa riferimento a quanto accaduto il 9 gennaio del 1950 nella cittadina emiliana quando, durante uno sciopero generale promosso dalla Cgil contro il licenziamento di 500 operai delle fonderie riunite, le forze dell’ordine aprirono il fuoco uccidendo sei operai.

Il segretario della Camera del lavoro di Foggia, Maurizio Carmeno, che già indirizzo una lettera al prefetto Maurizio Valiante, è tornato a scrivergli insieme alla Cgil di Modena: per il sindacato si tratta di «un atto che andrebbe a sostituire un’intitolazione così significativa sul piano storico, culturale e valoriale per l’intero Paese per intitolarla, oltretutto in deroga alle regole, a una figura come quella di Silvio Berlusconi, lontana anni luce dai valori rappresentanti da quella simbolica intitolazione, oltre che profilo politico ampiamente divisivo e controverso».

L’atto, aggiunge il segretario generale della Cgil modenese, Daniele Dieci, «confesso di aver fatto fatica a crederci: questo atto rappresenta non solo un’operazione politicamente maldestra e spregiudicata, ma rappresenta anche uno schiaffo all’intera comunità modenese».

Il sindaco Potenza afferma di non voler «scendere in polemica. Nella nostra città – dice – ci sono tantissime strade intitolate a leader della sinistra. Quattro anni fa intitolammo una via a Enrico Berlinguer, riscuotendo l’approvazione di tutta la politica, anche del centrodestra. Fa male vedere come non si abbia rispetto nemmeno della morte di un uomo che, oltre ad aver rappresentato l’Italia sotto il profilo politico, lo ha fatto anche e soprattutto sotto quello imprenditoriale». Potenza conclude sostenendo «che bisogna avere il coraggio di portare avanti le proprie idee».

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