Ancora defezioni nel Consiglio regionale pugliese: il Defr destinato a slittare

Non è bastato il richiamo alla responsabilità da parte del capogruppo dem Paolo Campo alla vigilia del consiglio regionale in programma oggi mentre è in pieno svolgimento la Fiera del Levante (primo caso nella storia). Ciò che si temeva alla vigilia – niente numeri per assenze e mal di pancia – s’è puntualmente avverato nel vertice dei capigruppo di maggioranza tenuto ieri in via Gentile. Il campo largo ormai sembra una chimera e, anzi, gli spazi si restringono tanto da imporre una revisione degli argomenti da inserire nell’ordine del giorno.

Le defezioni

All’appello mancheranno i voti di Azione, in attesa del riconoscimento in giunta regionale, ma anche del consigliere Saverio Tammacco della civica Per la Puglia, in appoggio ai calendiani, oltre alle assenze giustificate dei consiglieri dem Donato Metallo e Pierluigi Lopalco. Troppi banchi vuoti per approvare con 26 voti richiesti il Defr, il documento di economia e finanza rinviato per l’ennesima volta a data da destinarsi dopo la doppia bocciatura in aula a fine luglio e il no in sesta e settima Commissione a inizio settembre. Da qui la correzione dei lavori stabilita dai capigruppo di Pd e civici con la presidente del Consiglio Capone.

L’ordine del giorno

Prevista l’approvazione del Nir, il nucleo anti-corruzione richiesto dai Cinque Stelle e inserito fra i punti rivendicati dal presidente Conte per il ritorno del Movimento in maggioranza dopo l’addio seguito alle inchieste giudiziarie. A seguire la modifica di leggi regionali osservate dal governo nazionale che necessitano di correzioni per evitare l’invio alla Corte Costituzionale. Ancora, la norma per allungare di un anno le graduatorie dei concorsi della sanità e della Regione Puglia e la legge sull’energia che prevedeva inizialmente un’infornata di emendamenti di varia natura, alcuni dei quali ai limiti della legittimità. Argomenti non divisivi, che non creano problemi ai gruppi in attesa di un chiarimento politico e del “famoso” rimpasto di giunta atteso da più parti.

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