Acqua, l’appello dei sindaci pugliesi: «La gestione resti pubblica per un uso razionale della risorsa»

È corsa contro il tempo, in Regione Puglia, per mantenere il controllo pubblico dell’acqua ed evitare la gara europea che spianerebbe la strada alle multinazionali private. Entro fine giugno l’Aip, l’autorità idrica pugliese, deve stabilire il modello di gestione del servizio idrico fra società in house, appalto europeo o società mista. Per questo a marzo scorso il Consiglio regionale ha varato una legge per costituire il soggetto in house attraverso una società veicolo in cui far confluire i comuni pugliesi attraverso l’acquisizione del 20% delle azioni di Acquedotto pugliese. L’ente idrico, infatti, gestisce attualmente l’acqua dei pugliesi attraverso una concessione statale in scadenza nel 2025.

Da qui l’esigenza di trovare una nuova governance dopo ripetuti tentativi negli ultimi dieci anni ed una precedente legge regionale all’epoca della giunta Vendola bocciata dalla Corte costituzionale. Anche la recente legge pugliese per ripublicizzare la gestione dell’acqua è finita sotto la lente dei Ministeri degli Affari europei e della Giustizia che hanno rilevato diverse criticità sul testo non adeguato alla legislazione nazionale ed europea in tema di società in house e con diversi coni d’ombra sul trasferimento delle quote azionarie di Aqp ai comuni. Da qui l’interlocuzione in atto fra Roberto Venneri, segretario della giunta regionale, e i tecnici dei Ministeri per trovare correttivi da apportare alla legge pugliese. Nel vertice dell’altro giorno il Ministero ha accolto le osservazioni di Venneri sulla società veicolo che rappresenta un modello di società in house cosiddetta a cascata. Da risolvere, invece, la questione delle azioni di Aqp che tecnicamente sono intoccabili fino al 2025, sforando in pratica i tempi per la ripublicizzazione dell’acqua.

Ieri, intanto, l’Anci Puglia s’è riunita in assemblea generale ed ha votato all’unanimità il controllo pubblico del servizio idrico integrato. La delibera è stata illustrata ai sindaci presenti dalla presidente di Anci Puglia, Fiorenza Pascazio, insieme al segretario Alfredo Mignozzi, ed è stata accolta con un lungo applauso, segno del consenso univoco e trasversale dei Comuni pugliesi. All’incontro hanno partecipato anche il Sindaco di Bari e Presidente nazionale di Anci, Antonio Decaro; per l’Autorità Idrica Pugliese il presidente Toni Matarrelli, il direttore generale Cosimo Ingrosso e il direttore amministrativo Michele Abbaticchio; per la Regione Puglia il presidente Michele Emiliano in videoconferenza e il segretario generale Roberto Venneri in presenza. «Un risultato che rafforza il rapporto tra enti locali e servizio idrico integrato – ha sottolineato la presidente Pascazio – promuovendo un utilizzo razionale e sostenibile della risorsa ambientale più preziosa: l’acqua». Poi ha aggiunto: «È fondamentale sottolineare la proficua e costante collaborazione istituzionale tra Anci, Aip e Regione Puglia. Il governo pubblico dell’acqua, partecipato e solidale, garantisce maggiore controllo democratico e trasparenza nella gestione delle risorse idriche. La gestione pubblica dell’acqua può inoltre essere orientata verso obiettivi di interesse pubblico, come la tutela dell’ambiente, l’adattamento ai cambiamenti climatici, e il mantenimento di tariffe eque e accessibili per tutti i cittadini». «Dopo il poderoso e unanime consenso espresso dai Comuni per la gestione pubblica del servizio idrico – ha concluso – l’Aip può scegliere il tipo di procedura e deliberare validamente entro il prossimo 30 giugno».

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