Abuso d’ufficio, Nordio “ascolta” Decaro: l’abrogazione è un punto cardine della riforma della giustizia

Non esistono casistiche pugliesi o lucane sui casi di abuso d’ufficio contestati agli amministratori locali finiti con un’archiviazione o un non luogo a procedere. Ma se si guarda al dato nazionale – solo 9 condanne e 35 sentenze di patteggiamento su 5.418 processi, come ricordava il ministro Nordio, ricordando dati relativi al 2021 – i processi si sono via via ridotti, anche grazie a una prima modifica portata avanti dal governo Conte intervenuto per rendere meno generico e più facilmente applicabile da parte dei giudici il reato di abuso d’ufficio. Ora l’accelerazione promossa dal governo Meloni.

Al Senato l’anno è iniziato con il botto, quello del voto in Commissione giustizia che di fatto ha dato via libera al provvedimento sull’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, contenuta nel cosiddetto “ddl Nordio”, il disegno di legge proposto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, di Fratelli d’Italia, che prevede diverse modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare. L’abrogazione dell’abuso d’ufficio – disciplinato dall’articolo 323 del codice penale – è uno dei punti cardini della riforma del ministro Nordio, che ha ottenuto il via libera dal Consiglio dei ministri lo scorso giugno e che vuole mandare in soffitta il cosiddetto “timore della firma” da parte dei sindaci e dei funzionari pubblici, impauriti d’incorrere in procedimenti penali assumendosi responsabilità decisionali anche su provvedimenti banali.

Il provvedimento licenziato in commissione giustizia del Senato ha trovato i voti favorevoli della maggioranza e quello del rappresentante di Italia Viva, l’onorevole Ivan Scalfarotto, mentre anche Azione ha fatto sapere di essere favorevole all’abrogazione, segno che il passaggio in aula di Palazzo Madama non presenterà particolari difficoltà. Hanno votato contro Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Anche se nei dem il dibattito sull’abrogazione dell’abuso d’ufficio è acceso con il coordinatore dei sindaci del partito, il primo cittadino di Pesaro, Matteo Ricci, e il sindaco di Bari e presidente dell’Anci nazionale, Antonio Decaro, aperti a un confronto costruttivo sul tema, libero da ogni strumentalizzazione ideologica.

All’abrogazione dell’abuso d’ufficio si accompagna la stretta sulle intercettazioni (il voto in Commissione è previsto oggi) e la rivisitazione del traffico di influenze illecite.

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