Abuso d’ufficio, Decaro: «I sindaci non chiedono impunità ma norme certe»

«Al ministro Nordio, che ringrazio per la sua disponibilità a incontrarci, chiediamo una soluzione una volta per tutte: non va bene che un sindaco abbia in toto la gestione di qualunque cosa. Il nocciolo del senso della nostra battaglia sta nei numeri: nel 93% dei casi i sindaci indagati per abuso d’ufficio non vengono neanche rinviati a giudizio. Noi non chiediamo per i sindaci immunità o impunità, ma certezza delle regole». Così il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, ha commentato all’agenzia di stampa Ansa la disponibilità del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a incontrare i sindaci il 30 novembre, sul fronte ancora spinoso dell’abuso d’ufficio.

«I sindaci chiedono regole certe altrimenti si rischia che diventino i responsabili di tutto ciò che accade in quel comune. Poi se uno sbaglia paga, e se colpevole dovrebbe addirittura pagare più degli altri visto che è il rappresentante eletto di una comunità», ha proseguito Decaro.

«Registro – aggiunge – che questo tema lo sollevano un ministro alla Giustizia e un sottosegretario (Sisto, ndr), che sono rispettivamente un magistrato e un avvocato, mi sembra un aspetto significativo. Mi chiedo quanti sono stati i sindaci che con dolore hanno dovuto rinunciare al loro mandato. Per una persona per bene questo è un danno forte: per sè, per la famiglia e per la sua comunità. Da qui nasce quella che da più parti è stata definita la burocrazia difensiva degli amministratori».

Decaro a nome dei sindaci spinge per ottenere «norme comprensibili, lo dico perché alcune volte uno è indeciso a firmare, con il rischio di incappare nel reato di abuso d’ufficio o in quello di omissione di atti di ufficio. E non dimentico le norme sulle allerte meteo, che invece dovrebbero arrivare direttamente ai cittadini, visto che ormai tutti hanno un telefonino».

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