La legge 194 «non va solo difesa contro chi vuole limitare i diritti delle donne, ma va soprattutto applicata». È quanto afferma la presidente del Consiglio regionale della Puglia e vicepresidente nazionale del Pd, Loredana Capone, nel giorno in cui si celebra il 46esimo anniversario dell’entrata in vigore della legge 194.
Capone spiega che «ci sono province, soprattutto nel Mezzogiorno, in cui le donne non ricevono supporto per le loro scelte, i consultori sono carenti di personale e spesso anche della strumentazione diagnostica, persino di un semplice ecografo. E il 100 per cento dei medici e del personale sanitario è obiettore di coscienza».
La presidente del Consiglio regionale pugliese evidenzia che, in questo contesto, «l’unica preoccupazione di questo governo è garantire la presenza delle associazioni pro vita all’interno dei consultori, senza nulla prevedere in ordine al potenziamento dei servizi sanitari pubblici e a quanto necessario per garantire l’essenziale per accompagnare le donne a esercitare una libera scelta. Per garantire la vita umana e le nascite – aggiunge – servono ben altre misure. Serve investire e rafforzare i consultori perché è il servizio sanitario pubblico che va potenziato e garantito».
Non meno importante è, infine, «la necessità di organizzare nelle scuole corsi sull’affettività e sulla sessualità – conclude – per informare le ragazze e i ragazzi evitando che possano avere come unica fonte il web e piattaforme troppo spesso pericolose».