25 aprile a Lecce, Capone: «Spiace l’assenza di una parte della politica e dei giovani»

«È la festa della Liberazione, e per me rappresentante delle istituzioni, è la festa di tutte le feste. La festa di tutti. Se non ci fossero stati i partigiani a liberarci dal regime fascista e dell’occupazione nazista tutti noi non avremmo il 2 giugno, il Primo maggio e nemmeno la Costituzione». Così Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale sulla Festa del 25 aprile.

«Spiace – continua – che in questa piazza oggi a Lecce manchi una parte importante della politica. Evidentemente quella che ha difficoltà a definirsi antifascista. Ma mancano anche tante ragazze e tanti ragazzi».

«Per questo è necessario – aggiunge – che nelle scuole si arrivi a studiare la storia contemporanea, perché le nuove generazioni devono sapere cosa è accaduto nel 900. Gli orrori, i soprusi. Quella pagina nera della storia in cui furono tolte tutte le libertà, con lo scioglimento dei sindacati e dei partiti, la censura alla stampa, i divieti alle donne, l’arresto e l’uccisione di ogni dissidente. Per arrivare alle terribili leggi raziali».

«Tutti noi dobbiamo fare i conti con la storia. E le nuove generazioni – conclude – hanno il diritto e il dovere di sapere cosa è successo, affinché possano decidere liberamente da che parte stare. Perché sappiano quale regime c’è stato dietro il saluto romano e non farsi incantare da macabre nostalgie. Specie in questo momento in cui si parla d’Europa serve fare fronte comune contro i regimi autoritari. Servono alleanze democratiche per evitare che il nostro Paese possa andare nella direzione opposta. È questa la nuova resistenza in Italia come in Europa».

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