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Paola De Marzo, docente di lettere, scrittrice e insegnante di meditazione: «Un esercizio per l’equilibrio della mente»

Dal disagio e dal dolore può nascere luce, perché proprio dalle crepe può entrare un raggio di sole: e come il bruco, prima di diventare farfalla e spiccare il volo, deve compiere una serie di faticose trasformazioni, così esiste la metamorfosi dell’anima, quel percorso spirituale che rende possibile una positiva apertura al mondo. È racchiuso…

Dal disagio e dal dolore può nascere luce, perché proprio dalle crepe può entrare un raggio di sole: e come il bruco, prima di diventare farfalla e spiccare il volo, deve compiere una serie di faticose trasformazioni, così esiste la metamorfosi dell’anima, quel percorso spirituale che rende possibile una positiva apertura al mondo. È racchiuso qui il pensiero di Paola De Marzo, barese, docente di lettere, scrittrice e insegnante di meditazione. Solare, brillante, reattiva e vulcanica, Paola, mamma di tre figli, ha sperimentato la tecnica del “meditare” proprio su di sé, più di venti anni fa, in risposta ad un periodo particolare della sua vita.

Quale?

«Insegnavo in una scuola al quartiere San Paolo; i ragazzi avevano una vivacità incontrollata e io tornavo a casa avvilita e un po’ spaventata. Mi chiedevo cosa potessi fare per aiutarli a direzionare la loro energia o disagio. Così è arrivata l’idea della meditazione, una pratica che, nel tempo, si traduce nel “non vagabondaggio mentale”».

Un metodo che ha affinato ed esteso poi a tutte le fasce di età; una concentrazione che porta poi ad elaborare ciò che si è immaginato e che approda, soprattutto per i più giovani, alla scrittura e a i disegni; le forme dove il pensiero diventa visibile. Soffermandoci in modo particolare sulle nuove generazioni; ci spiega nel dettaglio il concetto della dispersione del pensiero e quindi del “vagabondaggio”?

«La meditazione è una strategia didattica, un viaggio all’interno di noi stessi, a qualsiasi età; educa la mente alla concentrazione e all’attenzione; stimola la capacità empatica in una dimensione di apertura verso sé stessi e verso gli altri. È una tecnica laica, che trascende le religioni anche se ha una base spirituale; aiuta la mente a fermarsi, a rilassarsi per poi farle raggiungere una maggiore creatività e immaginazione. Evita quindi quel vagabondaggio mentale di cui siamo tutti a rischio, in modo particolare gli adolescenti».
Paola oggi insegna meditazione ai ragazzi della scuola Carducci di Bari, lì dove è docente, ma non solo. Le sue tecniche di respirazione e visualizzazioni per il ben-Essere psicofisico sono delle preziose opportunità anche per gli adulti. Ogni mercoledì, alle 20, nel suo centro tiene corsi a tema e si dedica a quel “respiro consapevole e controllato” che fa la differenza tra l’essere più in sintonia con sé stessi e il l’essere in ansia».

I suoi sono concetti che affondano le radici in teorie scientifiche. È così?

«La neuroscienza ha sperimentato questi benefici; la meditazione abbassa i livelli di ipertensione e attiva la dopamina. Sappiamo bene come lo stress aumenti il cortisolo nel sangue mentre la capacità di rilassarsi con tecniche precise e mirate funziona esattamente al contrario: stimola l’endorfina, la serotonina, l’ossitocina e sprigiona la dopamina appunto». La De Marzo, con il suo brevetto “Mindfulness” è una professionista di questa antica e nobile disciplina; la sua formazione, nel periodo di studio a Roma, parte dall’insegnamento ricevuto dalla psicoterapeuta Bianca Pescatori e il suo vero maestro, sempre vent’anni fa, è stato Fabrizio Cillo, uno specialista nel settore.

Ci sarebbe tanto di dire, considerando quanto la vita di tutti i giorni sia, in misura diversa, a rischio stress; dai piccoli, appena usciti da un periodo pandemico alienante, ai grandi, immersi in ritmi frenetici e di certo non rilassanti. La meditazione come guida quindi, per tutti; con quale fascia di età è meno facile rapportarsi?

«Con chi ha la mente condizionata e non libera: gli adulti. Quando durante le lezioni impartisco dei “comandi”, dei temi sui quali concentrarsi, accade spesso che non riescano a visualizzare quell’input».

Un esempio?

«Non riescono a vedere i colori ad occhi chiusi. Poi, con la frequenza dei corsi, si sbloccano e iniziano a lavorare davvero sulla propria mente. I benefici nella vita quotidiana sono chiari: l’umore migliora e c’è maggior concentrazione».

Lei sostiene da sempre che gli esseri umani siano luce. Ci spiega questo concetto?

«Credo che il nostro corpo non sia altro che materia che vibra ad una frequenza costante; è luce solidificata e abbiamo una parte emozionale e spirituale che governa quella materiale e che dovrebbe esprimersi sempre. Quando spesso accade il contrario, ci troviamo in difficoltà, in un non equilibrio. Vale la pena lavorare su noi stessi così che quella luce abbia sempre la meglio».

La De Marzo ha messo le sue emozioni e i suoi pensieri nero su bianco per ben quattro volte e oggi è al suo quinto lavoro di penna. Il suo libro “Metamorfosi dell’anima” (Edizioni dal sud) sarà presentato domani a Bari, nella libreria “Liberrima”. Saranno presenti lo psichiatra Carmine Di Rosa e le professoresse Chiara Dell’acqua e Marida Piepoli. Uno scritto dedicato alle persone che riescono ad attuare una propria metamorfosi; perché dal dolore può nascere luce.

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