«Non mi sono mai arresa alla supremazia maschile»

Sembrava tutto già stabilito, già programmato dalla nascita, quel 21 marzo del 1949: è una bambina e il suo futuro sarà quello di diventare una moglie, fare la mamma e poi chissà, come nelle migliori tradizioni di buona famiglia, guardando ad un periodo molto lontano, realizzarsi come nonna a tempo pieno. E invece la vita ha deciso ben altro e avuto altri programmi per lei; proprio per una lei nata e cresciuta in una delle famiglie più in vista della città di Bari, di quella borghesia illuminata: i Cipparoli-Lorusso, i fondatori, tra le altre cose, della storica industria di caffè “Saicaf”, una società avviata nel lontano 1932 dall’avvocato Beniamino Cipparoli.

Un viso luminoso e sguardo sorridente. Passione, tenacia e competenza; Simonetta Lorusso, figlia della compianta Mariellina figura preminente dell’imprenditoria cittadina, è diventata contrariamente alle previsioni e attese di tutti, un’imprenditrice, una donna impegnata in politica ed è stata, per ben otto anni, presidente del Circolo della Vela di Bari; la prima donna mai eletta in 90 anni di vita. Traguardi importanti, tre esperienze forti, tre sfide per una donna che guarda sempre al futuro.
Non c’è da sorprendersi se è considerata parte integrante del tessuto cittadino e se, ancora oggi, ha tanto da dire e da fare. «Ho sempre badato al concreto, felice di poter realizzare le imprese che mi si offrivano sia sul piano familiare che sociale e anche politico perché sono stata un assessore del Comune di Bari. Non era facile data la tendenza di quell’epoca non certo propizia al progresso femminile, ma non ho mai voluto arrendermi alla supremazia maschile. Tra le molte esperienze senza dubbio quella che mi ha entusiasmato di più è stata l’attività amministrativa come assessora comunale ai Lavori pubblici, nella giunta Emiliano, al suo primo mandato di Sindaco. Un gruppo davvero affiatato e con il quale abbiamo progettato e avviato una serie di opere tese alla riqualificazione dell’ambiente; per citarne alcune, dalla ex Fibronit all’ex Gasometro, da Torre Quetta alla nuova via Sparano e poi al ponte Adriatico e tanto altro. Un lavoro di squadra, con confronti accesi ma sempre costruttivi. E’ stato un periodo che mi ha messo duramente alla prova e mi ha insegnato a gestire quel tanto di impegno a favore dell’interesse pubblico e mi ha offerto anche l’opportunità di conoscere oltre le fatiche quotidiane anche l’animo della mia città; emozionanti poi anche gli anni della presidenza del circolo della vela. Bellissimi, così come i traguardi raggiunti dai ragazzi nell’ambito dello sport della vela. Questa è stata un’esperienza particolare dal punto di vista sociale e sportivo data la molteplicità dell’attività di un club che opera sia nel campo sociale che in quello sportivo e che rappresenta un elegante volto della società barese. Era la prima volta che una donna veniva chiamata a svolgere un compito che era stato esclusivo del genere maschile». In questo compito Simonetta Lorusso ha potuto contare sulla collaborazione di una élite di dirigenti dei quali si è sempre conquistata l’appoggio e la simpatia.
Accanto a questi prestigiosi incarichi, la Lorusso, rimasta sola a 29 anni quando è venuto a mancare il marito, il politico socialista Titino Lenoci, ha dedicato il meglio di sé alla famiglia ed in particolare al suo ruolo di nonna di tre bellissimi nipoti, anzi, è stato il ruolo a cui era stata destinata secondo le tradizioni di famiglia. Non ultima, è stata una donna imprenditrice, che si è dedicata ad una impresa divenuta tanto famosa quanto profumata nel giro di molti anni: appunto la “Saicaf”, un marchio, un successo.
Si era già occupata per vent’anni di una attività commerciale con un negozio di tessuti e mobili nel centro cittadino: Marialessia. E ancora, degna di rilevanza è tuttora la Comunità terapeutica “Lorusso Cipparoli” a Bari, un Centro di trattamento della dipendenza. In tutta questa somma di attività ha rappresentato precocemente una felice concorrenza nei confronti del mondo maschile senza dimenticare il fatto che c’erano uomini pronti a sostituirla. Insomma, una progressista femminile ante litteram, come succede oggi frequentemente nel pieno riscatto della condizione femminile. L’imperativo della Lorusso, da sempre simpatizzante della Sinistra, è creare lavoro e per farlo bisogna puntare alle imprese e al loro sostegno. Investire quindi sui giovani, il vero motore della società. La vita di Simonetta è un esempio calzante in questa che è la settimana della donna, una festa che non è un rito banale ma un autentico omaggio a tutte, dalle imprenditrici alle operaie, dalle casalinghe a tutte le espressioni femminili della società contemporanea.

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