Si intitola “Viaggio nelle Puglie” il libro-guida scritto dal barese Raffaello Mastrolonardo per Rizzoli, con fotografie di Nicola e Giorgio Amato, in uscita oggi in tutte le librerie. Il volume sarà presentato domani presso la libreria Feltrinelli di Bari (ore 18).
Cosa ha significato per lei questo libro?
«Un sogno che temevo di sognare e che s’è improvvisamente materializzato peraltro con Rizzoli che ringrazio per avermelo proposto. Amo la mia terra, la vivo in tutti i suoi elementi. Poterli raccontare e trasferire al visitatore attento o al pugliese distratto è davvero un bel regalo che m’ha dato la vita».
Dove ci porta?
«Da nord a sud, dal Gargano a Leuca, accompagno per mano il lettore narrando, illustrando, ricordando; un viaggio non privo di digressioni, fughe, anticipazioni che si dipana nei nostri luoghi, elemento conduttore delle emozioni».
Che impostazione ha dato al libro?
«Il titolo non è casuale non “la”, bensì “le Puglie”, come ancor’oggi dicono i francesi. Il libro è diviso in tre parti, dedicate alle tre terre, la Capitanata, la Terra di Bari e la Terra d’Otranto, che (trascurando le prosaiche suddivisioni politico amministrative attuali) rappresentano l’identità storica di una terra multiforme che ha saputo fondersi in un “unicum”».
Qual è il suo luogo del cuore in Puglia?
«Castel del Monte! E’ stato ed è sempre presente nella mia vita. Da bambino, ancor prima del restauro degli anni ’70, mi ci portava mio padre e andavamo poi a mangiare alla Taverna Sforza. Poi ho continuato: quando mia figlia neonata ebbe la pertosse io e mia moglie la portavamo lì e trascorrevamo ore a girare col passeggino attorno al castello. Più avanti ancora, ogni volta in cui mi sentivo solo o smarrito dai casi della vita, è fra le sue braccia che andavo a rifugiarmi. In quella perfezione geometrico-astronomica trovo pace. La sua storia, anzi le storie, sul suo passato tutt’oggi misteriose m’affascinano (e qui le racconto). E’ un luogo magico, in esso si concentrano energie telluriche potenti per l’anima. Pubblicare un mio libro con Castel del Monte in copertina è molto di più di quanto avessi sognato».
I primi tre luoghi da vedere che suggerisce ai turisti?
«Al turista suggerisco di dedicarsi alla Puglia un pezzo per volta: Capitanata, Terra di Bari, Terra d’Otranto. In una settimana non si può fare di più. La Puglia è lunga oltre 430 km. Ha la stessa distanza che corre fra Aosta e Venezia, ottocento chilometri di coste, 4.000 e più anni di storia. Mi auguro che il mio libro costituisca un’adeguata ”iniziazione” alla Puglia e aiuti il turista a decidere da quale parte iniziare. Il Viaggio è peraltro reso ricco dalle preziose fotografie di Nicola e Giorgio Amato, la cui bellezza completa i limiti dello scrivere e dello scrittore».
C’è un luogo segreto (o non famoso) in cui le piace tornare?
«Non ho dubbi, è la “mia” Altamura e le sue “Murge”. Sono la mia infanzia e l’adolescenza, sono la mia Balbec. Ogni volta in esse l’anima s’acquieta, i ricordi affiorano, i profumi suggestionano, l’orgoglio delle radici si riaccende, gli occhi si riempiono di bellezza e il cuore d’amore».
Lei hai scritto romanzi e poesie, come si è trovato nel ruolo di “guida turistica”?
«In queste pagine, più che guida turistica, continuo a sentirmi scrittore e poeta. E’ un “viaggio emozionale”, talvolta “sentimentale” non solo nei luoghi fisici quanto nelle vibrazioni che essi suscitano; nel passato, vero o leggendario, che è un elemento identitario potente per comprendere la Puglia e per il riconoscersi dei pugliesi in essa; nell’emozione che l’abbagliante natura regala; nell’umanità della nostra gente anima essenziale per avere la chiave che consenta di vivere appieno la nostra terra».
In cosa deve ancora migliorare la Puglia e come può farlo?
«Da migliorare: la capacità di fare impresa, accoglienza, pensando a lungo termine e in grande. Non bastano le infrastrutture, ci vuole conoscenza, cultura, lungimiranza. Come farlo: scoprendo, noi pugliesi per primi, la nostra terra, il suo passato (bello e brutto) le radici, l’amore per esse. Mi auguro che anche il mio libro dia a ciò il suo contributo. Non è destinato solo ai turisti, anzi, mi auguro che lo scoprano, leggano e stupiscano soprattutto i pugliesi».
Qual è il suo prossimo progetto?
«Ne ho tanti, ma non il tempo per realizzarli subito. Sono pur sempre un manager di banca e la mia giornata di lavoro è lunga assai e impegnativa. Vorrei, però, completare questo Viaggio. Il mio unico cruccio è il poco spazio disponibile per narrare tutto. 150 cartelle paiono tante, ma ce ne sarebbero volute almeno il doppio. Purtroppo sono molti i “grandi assenti”, qualcuno si impermalosirà, ne sono certo. Ne chiedo umilmente perdono. Ma se questo “Viaggio” avrà successo, sono certo che ne nascerà per un seguito che lo completi.
Dunque, amici lettori pugliesi, datemi una mano a far scoprire e amare l’angolo di paradiso nel quale abbiamo avuto la fortuna di nascere e di vivere»!