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London Dry: gin in Puglia tutto al femminile

Si fa presto a dire “gin”, il distillato di alcool etilico insieme a bacche di ginepro (a cui deve il nome e l’inconfondibile aroma), che negli ultimi anni sta prendendo piede anche in Italia, soprattutto come base di cocktail, ma anche da gustare da solo, secco o con ghiaccio. Ce ne sono diversi sul mercato…

Si fa presto a dire “gin”, il distillato di alcool etilico insieme a bacche di ginepro (a cui deve il nome e l’inconfondibile aroma), che negli ultimi anni sta prendendo piede anche in Italia, soprattutto come base di cocktail, ma anche da gustare da solo, secco o con ghiaccio. Ce ne sono diversi sul mercato ma il metodo più nobile di produzione è il London Dry. Ebbene, Fabia D’Ecclesiis (agronoma e imprenditrice agricola pugliese) e Angela Aliani (imprenditrice umbra con un’altra azienda anche sul nostro territorio), non solo sono le uniche a produrlo in Puglia con la neonata “Distilleria dell’Alta Murgia” a Gravina, ma lo fanno artigianalmente, solo con botaniche raccolte a mano nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, distillato con un alambicco in rame con metodo in corrente di vapore. Una cura, un rispetto della tradizione evoluta in innovazione e l’audacia amorevole tutta femminile di queste due Signore della Murgia barese che è valsa loro l’inclusione nelle 100 Eccellenze Italiane 2022 di Forbes.

Fabia D’Ecclesiis, come siete arrivate al vostro “50/60 Gin Rurale”?
«Passioni comuni, un lockdown, due compleanni importanti (io ho compiuto 50 anni e Angela 60, da cui il nome del gin), il desiderio di realizzare qualcosa che andasse al di là dei nostri normali interessi lavorativi (aziende agricole e cereagricole familiari) e di farlo insieme (siamo molto amiche da tanto tempo). Entrambe desideravamo uscire dalla nostra quotidianità, dai lavori ereditati dalle nostre famiglie, per ritrovare entusiasmo. Ed entrambe viviamo questa terra, la amiamo; la micro-distilleria a tiratura limitata è il nostro modo per renderle omaggio».
Così vi siete lanciate, con coraggio, in questa avventura importante.
«Sì, sembra facile ma non lo è, abbiamo faticato molto per arrivare a capire come realizzarla. Inoltre, il mondo delle distillerie è un mondo geloso, in cui è difficile entrare. Abbiamo studiato tanto per conto nostro, poi avvalendoci di un Master Distiller Umbro, uno dei primi 5 in Italia. E ci siamo riuscite. Per la nostra ricetta usiamo alcool ad accise assolta (alcool neutro a 96°, di origine rigorosamente agricola, proveniente dalla fermentazione del frumento tenero), mediante un distillatore di rame a corrente di vapore, senza l’aggiunta di elementi artificiali, aromatizzanti o zucchero, ma solo di frutta fresca, radici e piante esclusivamente naturali e raccolte a mano da noi. Il nostro è un Gin a 43,5°, molto aromatico, botanico. Siamo molto contente, il prodotto sta piacendo. E la verità è che ci divertiamo un sacco».
Dall’idea alla realizzazione è passato un anno e mezzo, di studio, ricerche, analisi, test e investimenti. Hanno aperto a dicembre 2021 e in soli 20 giorni, solo con il passaparola, hanno venduto oltre 800 bottiglie, esaurendo la prima produzione.
Ma il vostro 50/60 sarà presto di nuovo disponibile, vero?
«Assolutamente sì, anzi, le prossime settimane le passeremo nel Parco dell’Alta Mugia (che ci auguriamo diventi presto patrimonio Unesco) a scegliere con cura gli aromi migliori, le erbe odorose, marrubio, finocchietto selvatico, santoreggia, mentastri e timo da far essiccare per poi realizzare il distillato. E non solo: vogliamo creare anche un amaro (tornato sulle tavole italiane, le donne lo apprezzano tantissimo), un bitter, dei rosoli. Pian piano stiamo crescendo, siamo solo all’inizio».
Distilleria dell’Alta Murgia è anche produzione sartoriale e artigianale di gin su richiesta, un gin che può essere personalizzato e prodotto in esclusiva dalla distilleria. Si tratta di preziose selezioni di botaniche per produrre gin unici per privati e aziende, a tiratura limitata.
«Sì, abbiamo appena creato quattro nuove ricette per un’azienda cliente, che stanno per andare in produzione. Ci sono casi in cui personalizziamo solo l’etichetta. Ma non solo: stiamo facendo dei test anche sul gin invecchiato in botti di pino, vorremmo produrre un gin più estivo, agrumato, femminile. Insomma, come dicevo, ci stiamo divertendo».
La vostra brochure parla di “naturale evoluzione di un sogno”.
«Esatto. Distilleria dell’Alta Murgia è la scelta della maturità, nostra e della nostra amicizia (siamo solo Angela ed io ora, non abbiamo dipendenti). Un qualcosa, come volevamo, di completamente nuovo, che ci consentisse di scoprire mondi nuovi».
Avete scoperto qualcosa di nuovo anche di voi stesse?
«Che è possibile uscire dalla comfort zone e lasciare vecchie abitudini quando si desidera davvero qualcosa».

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