Mariangela Cassano è foggiana, classe 1976, senese di adozione, dopo aver vissuto per 16 anni nella Capitale, ora è presidente di ActionAid Italia. ActionAid è una delle organizzazioni internazionali più importanti che agisce contro la povertà e l’ingiustizia. Ed è presente in oltre 45 paesi. La Cassano, organizzatrice di eventi da più di 25 anni, attualmente è responsabile Eventi della Fondazione Symbola. Opera nel settore della formazione da più di 20 anni, attualmente è docente e consulente del Dipartimento di ingegneria industriale dell’università Tor Vergata per il master Oscuai – Organizzazione e Sviluppo del Capitale Umano in ambito internazionale. Cura rubriche su donne, empowerment, cultura e sostenibilità per diverse testate e magazine on line. È rappresentante del comitato comunicazione e stampa di Inclusione Donna, il network che riunisce oltre 65 associazioni femminili. Nel 2021 è entrata nella classifica Unstoppable Women di StartupItalia. Due curiosità su di lei, è mamma di due bimbi di 9 e 6 anni e nel 2004 ha ottenuto la cittadinanza onoraria delle Isole Tremiti.
Come è iniziato il suo impegno nel sociale e come è arrivata ad Action Aid?
«Sono sempre stata molto sensibile ai temi della giustizia, della pace, del rispetto e della parità tra i sessi. Giovanissima mi sono impegnata prima con i missionari comboniani, successivamente con la Legambiente, dove ho ricoperto anche ruoli dirigenziali per la sede pugliese come responsabile Campagne. Con ActionAid ho avuto la fortuna di iniziare a collaborare 10 anni fa come socio. Negli ultimi due anni ho fatto parte del Consiglio Direttivo, l’organo amministrativo dell’Associazione».
Perché ActionAid?
«Ho sempre creduto in questa organizzazione per la coerenza e concretezza che la contraddistinguono a livello nazionale e internazionale. ActionAid in oltre 45 paesi e, insieme alle comunità più povere, agisce contro la povertà e l’ingiustizia e promuove una maggiore qualità della democrazia coinvolgendo le persone nella tutela dei propri diritti. Il nostro lavoro dipende dalla grande generosità degli italiani e delle italiane; infatti, contiamo ad oggi più di 118 mila donatori regolari che ci permettono di offrire un futuro a tanti bambini e comunità nel mondo e in Italia».
Ma non ha dimenticato le sue origini?
«Vengo appena possibile in Puglia e a Foggia, perché ho ancora mamma e mia sorella. E comunque l’impegno di ActionAid riguarda molto la nostra regione. Credo nella forza delle comunità, e per questo apprezzo molto le attività che l’organizzazione sta svolgendo in Puglia, sul tema, ad esempio, del lavoro sommerso e sottopagato delle donne braccianti, i cui dati sono stati presentati nel rapporto “Cambia Terra -Dall’invisibilità al protagonismo delle donne in agricoltura” realizzato nell’ambito del programma che dal 2016 si occupa d’indagare e intervenire sulle condizioni di vita e di lavoro delle donne in agricoltura in Puglia, Basilicata e Calabria per tutelare i loro diritti. ActionAid, inoltre è in prima linea con il progetto Sweet – Supporting Women in Emergency with Environnement of Trust ActionAid in Campania, Calabria e Puglia per sostenere le donne e i bambini in arrivo in Italia dall’Ucraina, dalla Russia e dalla Bielorussia».
E cosa fate?
«Forniamo supporto e protezione a chi è costretto a fuggire dal conflitto e tal fine abbiamo anche fatto
partire una raccolta fondi straordinaria per l’emergenza. Inoltre, sempre in Puglia si è da poco concluso il progetto Bright per i diritti delle donne lavoratrici. Il progetto ha previsto azioni di formazione e sensibilizzazione dirette a donne rumene e bulgare impiegate nel settore agricolo in Italia e nei paesi di origine sui diritti di cittadinanza, il mercato del lavoro e le competenze trasversali».
Quali sono i suoi prossimi obiettivi?
«Tra i principali obiettivi c’è quello di contribuire tangibilmente alla realizzazione di un mondo più equo. Nei prossimi tre anni di mandato mi dedicherò all’allargamento della rete delle alleanze con soggetti pubblici e privati allo scopo di migliorare la partecipazione di cittadini e cittadine per renderli protagonisti di grandi cambiamenti collettivi. Quattro le parole che guideranno il mio operato: Fiducia, Coraggio, Potere Collettivo e Inclusione».
Quali le principali iniziative che state portando avanti?
«Attualmente siamo impegnati sulla riforma “Ius scholae” che riguarda ben 877 mila studenti che in Italia si vedono ancora negata la cittadinanza. Parliamo di ragazzi già presenti nelle nostre scuole e che meritano di poter essere cittadini al 100%. L’approvazione della riforma sarebbe un segnale importante, l’Italia ècambiata. La campagna è un’iniziativa della Rete per la riforma della cittadinanza, una task force composta da associazioni e Ong e attiviste/i provenienti da tutto il territorio nazionale per promuovere l’approvazione di una nuova legge giusta ed inclusiva».