Gianni Santorsola, esperto di eventi e comunicazione: «Il multimediale prenderà sempre più piede»

Se di questi tempi è preferibile non parlare di “influenza“, è invece sempre la stagione giusta per parlare di “influencer”. Coloro cioè che, al netto di tante critiche e pregiudizi, hanno, di fatto, inventato una nuova professione e un diverso modo di relazionarsi con il pubblico. Dimostrando che apparenza e sostanza possono perfettamente coesistere e “influenzando“, per l’appunto, con il loro comportamento la gente divenendo così, sovente, fonte di imitazione o, per meglio dire, di emulazione, persino negli acquisti a farsi che, se pubblicizzati da loro, sembrano quasi acquisire un maggior valore.

In Italia, l’esempio per eccellenza è Chiara Ferragni, creatrice dal nulla di un autentico impero dorato che in questi anni si è basato quasi esclusivamente su propri scatti, seguitissimi ancora oggi da milioni di fan.

All’inizio criticatissima, ma in realtà amatissima da una larga fetta di pubblico, a conferma della veridicità del famoso detto “bene o male purché se ne parl.” o della ancor più celebre metafora sportiva, “chi vince ha sempre ragione”. E lei sinora ha vinto eccome, dando forma ai suoi sogni e coltivando nel contempo anche i sogni di chi desidera essere esattamente come lei.

Non di rado, infatti, alla domanda “cosa vuoi fare da grande?” sempre più ragazzi rispondono “linfluencer”. E, pertanto, è opportuno indagare più nel profondo il fenomeno con chi, occupandosi quotidianamente di eventi, questo fenomeno magari può aiutarci a comprenderlo meglio. Qualcuno come Gianni Santorsola (www.giannisantorsola.it), Art Director, Product Manager ed Event Creator, fondatore della “RMM Eventi & Comunicazione” (con cui da circa trent’anni gira tutt’Italia, spaziando su più fronti, con importanti collaborazioni alle spalle con grandi artisti del calibro per esempio di Ficarra e Picone, Giò Di Tonno e Lola Ponce, il Mago Forrest), che, grazie alla sua validissima socia Maddalena Murianni, realizza progetti al top anche nell’ambito social.

Santorsola, allora, ci dica: perché puntare oggi sugli “influencer”?

«Semplicemente perché incarnano l’attuale modo di comunicare che, per forza di cose, si è discostato dai modelli tradizionali del passato. Loro rappresentano un nuovo traino di cui nella società odierna non si può non tenere conto. Ora, infatti, tutto è virtuale e viviamo nell’era degli smartphone e dei tablet. In altre parole viviamo eternamente in connessione e gli “influencer“, nel loro piccolo, riescono a spostare letteralmente gli equilibri con i loro comportamenti, che influenzano per l’appunto gli altri. Non a caso esistono tanti diversi tipi di “influencer“: per il food, per il travel, per il fashion, e di altro genere».

Come è cambiato, per effetto loro, il mondo degli eventi dal vivo e della comunicazione in genere?

«Tanto. Oggi tutto vive tramite i social che, con i loro vari canali, hanno una diffusione massiva e maggiori effetti impattanti rispetto ad una volta. A volte anche dirompenti. E, così, anche l’organizzazione di un evento spesso vive molto prima dell’evento stesso, con l’attesa che diventa evento stesso, fungendo da effetto anticipatorio utile poi per la sua buona riuscita. Pensiamo ad una buona reclame pubblicitaria o ai “teaser“, che indicano per l’appunto che sta per avvenire qualcosa di importante».

Chiara Ferragni è stata una autentica icona nel settore, ma è una moda che poi è largamente proseguita.

«Lei è stata la prima in assoluto a cimentarsi in questo ambito e lo si deve tutto alla sua grande capacità imprenditoria le e comunicativa, che è degna di nota, checché si pensi. Basti dire che ha iniziato quando ancora non esisteva la figura delle “fashion blogger“, e si evolve ancora tutt’oggi, destinando la propria immagine anche alla attualità, senza rimanere vincolata ad un settore specifico».

La Puglia quanto è avanti nel fenomeno?

«Diciamo che potrebbe fare ancora qualcosa di più, ma è anche vero che si è evoluta molto negli ultimi anni. Anche da noi ci sono infatti realtà di tutto rispetto. Penso, per esempio, a Manuela Vitulli una “travel influencer “, che ha numeri di assoluto rilievo».

Il futuro cosa prevede in merito?

«A mio modesto parere il multimediale sarà anche il futuro e prenderà ancora più piede. Sempre più società, infatti investono in pubblicità social. Oggi ci sono figure come il “digital marketing manager“, il “social media manager“ e il “content creator“ che vengono assunte appositamente da aziende. Anche i “TikToker “ non vanno affatto sottovalutati. Pensiamo solo a come i personaggi usciti da talent come “Amici” o “X-Factor” abbiano dominato la scena musicale sanremese degli ultimi anni, anche per via dei loro larghi consensi nel pubblico giovanile. “L’nfluencer“, in altre parole, rappresenta ciò che per certi versi siamo diventati oggi: una immagine a cui però può essere associato un contenuto utile».

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