“Estatti tu, ancora cadi, quante moine, mo devo buttare un grido”. Bello parlare in dialetto o recitare espressioni tipiche di un territorio. Ci si ritrova, si sorride e ci si sente lì da dove tutto è partito. Anche se si va via e si raggiunge l’altro capo del mondo, basta parlare o ascoltare poche frasi e ci si sente sempre a casa. Un calore dell’anima che è anche identità territoriale. Oggi, per la giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali ci tuffiamo nel mondo pugliese con un giovane che ha un merito davvero originale: aver portato sulle piattaforme social l’anima della Puglia e averla resa ancora più viva, famosa e amabile agli occhi del mondo.
Lui è Michele Galgano, 44 anni, originario di Castellaneta Marina in provincia di Taranto. Vive da anni a Milano ma il suo cuore nostalgico è rimasto qui nel suo “Inchiostro di Puglia”, una realtà ben nota a chi si muove sui social, una vera e propria community su Facebook e Instagram con 670mila follower. Numeri da capogiro e che spaventerebbero chiunque. «Sì – dichiara orgoglioso Michele – non ci credo ancora. Mi muovo dentro un sogno, non immaginavo questo risvolto. Tutto è nato quasi per gioco nel 2014 quando, vivendo a Milano e sentendo nostalgia per la mia terra ho creato un blog di nicchia sul tema della lettura e sulla promozione dei talenti pugliesi. In quel periodo i dati Istat parlavano chiaro ed erano sconfortanti. “In Puglia si legge molto poco” denunciava la classifica e io mi son sentito chiamato in causa. Volevo rendermi utile. Vedevo poi, a contrasto con questi risultati, figure pugliesi come Nicola Lagioia, Mario Desiati, Donato Carrisi e Gianrico Carofiglio scalare le vette più ambite. E qui da noi cosa succede? Non si vendono libri e che fine faranno le librerie? Oltre al mio amore per il cibo, i luoghi e il clima ho sentito quindi la voglia di far conoscere la nostra voce, di alimentare il linguaggio della scrittura in un circuito che parte proprio dai pugliesi. Per un anno ho pubblicato racconti di diversi autori, storie costruite intorno a vicende del territorio, come fosse un viaggio su tre ruote, un percorso virtuale ed emozionate».
Michele al principio voleva fare una cosa per pochi, giusto per gli amanti della lettura ma la svolta è arrivata con un’intuizione decisamente pop. Perché ciò che è di nicchia e ha un notevole riscontro non può diventare di tutti? La Puglia con i suoi modi di dire, i suoi dialetti, le espressioni colorite riconosciute in tutta la regione diventa il linguaggio di tutti e si presenta al mondo intero. Così, grazie anche a personaggi come Checco Zalone, Gianni Ciardo, Toti e Tata e altri, il sud diventa protagonista del mondo digitale.
Il successo è dirompente e Inchiostro di Puglia con le sue narrazioni popolari, divertenti e significative decolla come fenomeno social. La vera anima della regione in tutti i suoi volti e a partire dalle sue espressioni più spontanee diventa in poco tempo un brand consolidato, con iniziative di business tutte da vivere. «Non sono un professionista della comunicazione – precisa Michele Galgano – e come tale ho bisogno ora, con un pubblico così vasto, di avere un team accanto a me. Ci sono persone che lavorano in questo progetto. Pugliesi con la voglia di valorizzare quanto di meglio c’è in questa terra. I social diventano vetrine che lanciano sul mercato qualsiasi prodotto o iniziativa e tutto in un effetto domino a favore del nostro territorio. Nel periodo della Fiera del Levante di Bari per esempio c’è stata la fila per l’acquisto delle magliette con la scritta “La Puglia è uno stato d’Animo”».
Un qualcosa da toccare con mano dopo averla solo vista sui social, come fosse il simbolo di un’appartenenza. E insieme alla maglietta ora ci sono tanti altri oggetti come una tazza o un’agenda. Una passione quindi per un brand che parte dalla voglia di rilanciare la Puglia. Un progetto sentimentale che ora sbarca in ogni parte del mondo con decine di migliaia di ordini. «Nell’universo del web i miei follower fanno tutto e ogni mese le storie che propongo raggiungono anche i 4-5 milioni di condivisioni. È una realtà inclusiva, senza nessuno scontro, un posto dove l’appartenenza ad una terra diventa solo un valore aggiunto. Un’apertura all’altro. Un made in Puglia che guarda al futuro e arriva, come un dolce richiamo, a tutti i tantissimi pugliesi che vivono altrove. Il mio sogno è quello di creare lavoro in una terra da dove troppo spesso si va via per cercare un’occupazione. Lo scrittore Francesco Muzzopappa dice che quando lasci il sud il cordone ombelicale non si spezza ma si allunga».