Supportare la crescita del territorio con passione e competenza. Questo il progetto di “Deloitte Italia” con sede a Bari, un centro di eccellenza in Puglia e non solo; una delle “big four”, le quattro società più importanti al mondo.
Di cosa si tratta esattamente? La parola passa alla prima e unica donna del centro sud “partner” in questo network globale di servizi: Annalisa Ursi. Classe ’77, barese di adozione e con una grande determinazione in campo lavorativo ma non solo.
Dal primo giugno di quest’anno è lei, insieme a Claudio Lusa, a portare avanti un progetto per sostenere al meglio le aziende. Ci spiega nel dettaglio?
«Ci occupiamo di revisione di bilanci e consulenza; attiriamo nuovi e giovani talenti e creiamo occupazione sul nostro territorio. È un’azienda in cui si entra con un contratto di stage per poi avere l’opportunità di crescere professionalmente».
È quello che è accaduto a lei? Quale il suo percorso e come si arriva a questo prestigioso risultato?
«Ho iniziato nel 2004 come stagista, dopo la laurea a Bari in Economia e Commercio e mi sono dedicata a questo lavoro con tanta passione. È un mondo che richiede grande attenzione alle esigenze dei clienti, al contesto in continua evoluzione e alla normativa che cambia e bisogna imparare in fretta per riuscire a essere flessibili e a prevedere il cambiamento».
E poi?
«Poi si acquisiscono metodo e competenza e la vita professionale può conciliarsi con più tranquillità con quella privata».
Restiamo ancora nel dettaglio. “Deloitte” come funziona nello specifico, quali sono i metodi e le strategie?
«Intanto si lavora in team, sempre. I nostri team sono dedicati ai clienti al fine di soddisfare in pieno le loro aspettative. Il cliente può contare su una squadra multidisciplinare ed è caratterizzata da persone di diversa “seniority” e che collaborano tra di loro: i “team member” sono infatti guidati da manager e partner. E’ esattamente questa la sinergia che rende efficiente la consulenza, rispondendo prontamente alle diverse esigenze delle grandi o piccole medie imprese».
La multinazionale, con la sede di Bari in corso Vittorio Emanuele 83, nel 2004 aveva solo 20 dipendenti e oggi se ne contano più di 200 con una prospettiva che guarda a numeri ben più alti. Conferma questi dati?
«Come già riportato dagli organi di stampa “Deloitte” ha aperto un nuovo “Hub” che prevede l’inserimento di almeno 1000 nuove persone. È una realtà lavorativa giovane, la media è sui 30 anni e non si smette mai di andare avanti; lavoriamo anche con competenze specifiche».
La volitiva quarantaquattrenne Annalisa in questa professione così dinamica e multiculturale si è fatta strada con tenacia. Si tratta di un settore in cui ci sono pochissime donne “partner”. Un risultato decisamente importante e che stimola la forza femminile a tutto tondo; incita a non mollare mai, anche quando ci sono periodi non semplici da affrontare. Difficile sedere lì dove ci son stati sempre soprattutto uomini?
«Difficile se non si vive in una parità di genere già in casa. Ho due figli piccoli e un marito che mi sostiene e che mi aiuta dedicando alla famiglia un tempo eguale al mio. Lavora in banca come quadro direttivo e ci dividiamo i compiti da sempre».
Finito lo stereotipo della donna capace di esprimersi per davvero solo come madre e moglie e che non può intraprendere carriere così impegnative?
«Bisogna sfatare ogni stereotipo di questo tipo e per farlo dobbiamo avere accanto uomini capaci di capirlo fino in fondo. È impensabile che nel 2022 ci sia ancora disparità di genere. Un giorno non lontano, spero, i bambini vedranno i propri genitori assumersi in casa le stesse responsabilità e sarà un bel risultato, più importante dei conti con i quali mi destreggio ogni giorno».
Annalisa Ursi, esperta del settore public, con “Deloitte” si esprime in ogni forma; è una professionista d’eccezione, una risorsa per il territorio. È di certo anche un valido esempio del nuovo orizzonte che si offre alle energie giovanili e femminili della nostra gente. È poi anche e soprattutto una madre amorevole e che dà un bell’esempio alle nuove generazioni.