La vigilia dell’esordio in Serie B del Bari è scandita dalle parole del nuovo allenatore Fabio Caserta. In conferenza stampa, il tecnico ha fatto il punto sulla squadra, il mercato e le aspettative per la sfida di domani alle 19 contro il Venezia di Stroppa, che definisce «la più difficile».
«Mi aspetto una crescita costante della squadra e una buona partita, facendo errori ma anche cose positive. Dobbiamo dare un segnale di crescita importante», ha dichiarato Caserta.
L’attesa per Castrovilli e la forza del gruppo
La tifoseria barese attende con ansia il debutto di Gaetano Castrovilli. «Non lo scopriamo oggi, la sua carriera parla per lui – ha detto l’allenatore -. Ha voluto rimettersi in discussione a casa sua, sente la piazza come tifoso e professionista. Ci aspettiamo tanto da lui, ma viene da un lungo periodo di stop. Ha tanto entusiasmo e ce lo ha trasmesso». Caserta ha aggiunto che sia Castrovilli che Antonucci non partiranno titolari, ma potranno essere utilizzati a gara in corso.
Il tecnico ha poi rivolto un messaggio ai suoi giocatori, chiedendo loro di «lottare palla su palla». «Questa piazza ha bisogno di gente che lotta e non molla mai», ha sottolineato.
Tattica e mercato
Sul fronte tattico, Caserta ha espresso fiducia nella sua idea di costruzione dal basso, ritenendo che la squadra abbia la personalità necessaria per attuarla. «La palla lunga deve essere un’alternativa, non la regola», ha spiegato. Ha inoltre confermato che l’attaccante Moncini, nonostante un piccolo problema fisico, è in ottime condizioni e sarà titolare.
Riguardo al ruolo del Bari in Serie B, l’allenatore ha preferito mantenere un approccio cauto. «È difficile fare una previsione – ha affermato -. La squadra è stata costruita molto bene, ma dobbiamo aspettare qualche partita per capire dove possiamo arrivare».
La sfida contro il Venezia, una delle favorite per la promozione, sarà il primo banco di prova. «Hanno un allenatore che fa giocare bene le proprie squadre – ha concluso Caserta -. Dobbiamo essere pronti, ma la partita più importante è quella di domani, perché condizionerà quelle successive».