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Vannacci e «i signori del Pride» in guerra, Arcigay Foggia: «Parole imbarazzanti e inaccettabili»

«Imbarazzanti e inaccettabili». Così l'Arcigay Foggia "Le Bigotte" definisce le parole pronunciate dall'eurodeputato della Lega Roberto Vannacci dal palco di San Marco in Lamis durante un incontro politico. Vannacci, parlando delle guerre in corso nel mondo, ha affermato: «Recentemente in Toscana c'è stato il Gay Pride, ci mandiamo questi signori a morire al fronte». Parole,…
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«Imbarazzanti e inaccettabili». Così l’Arcigay Foggia “Le Bigotte” definisce le parole pronunciate dall’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci dal palco di San Marco in Lamis durante un incontro politico.

Vannacci, parlando delle guerre in corso nel mondo, ha affermato: «Recentemente in Toscana c’è stato il Gay Pride, ci mandiamo questi signori a morire al fronte».

Parole, quelle di Vannacci, pronunciate proprio nel giorno in cui «ricordiamo i moti di Stonewall del 1969» – una serie di violenti scontri tra gruppi di omosessuali e la polizia a New York avvenuti tra il 27 e il 28 giugno di quell’anno – che, ricordano dall’Arcigay Foggia, rappresentano il «momento fondativo della lotta per i diritti della comunità Lgbtqia+».

Quanto affermato dall’eurodeputato leghista, proseguono dall’associazione “Le Bigotte”, offende non solo «la dignità di milioni di persone», ma è anche «frutto della non conoscenza della nostra storia, che è una storia fatta di coraggio e lotte».

Vannacci, si legge in una nota firmata dal direttivo dell’Arcigay Foggia “Le Bigotte”, «dimostra ancora una volta la sua totale inadeguatezza a rappresentare le persone cittadine europee. Le sue dichiarazioni sono un insulto alla memoria di chi ha combattuto e continua a combattere per la libertà e per la parità di diritti, a partire da quel primo attacco lanciato 56 anni fa contro l’oppressione».

E parlando delle guerre, “Le Bigotte” sottolineano che «la comunità Lgbtqia+ in guerra non ci vuole andare, non di certo perché ci manca il coraggio, ma perché troviamo che le guerre siano il peggiore degli abomini», ricordando che «il nostro statuto è dichiaratamente e apertamente pacifista, oltre che antifascista (!). Abbiamo imparato a rivendicare i nostri diritti senza fucili, ma imbracciando il potere della collettività».

L’Arcigay Foggia ricorda, poi, «che l’espressione “Gay Pride” ha smesso di essere rappresentativa da almeno 20 anni. I Pride sono di tuttə, non solo delle persone gay. Visto che siete ossessionati da noi (maschile sovraesteso non causale), almeno usate i termini corretti».

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