Con il nuovo anno sarebbero tornate le accise e la copertura da parte del governo sarebbe stata solo un ricordo. Una situazione annunciata ma non per questo dal minore impatto sulle tasche di famiglie e imprese. Mentre rallenta l’inflazione, passando all’11,6% dall’11,8% di novembre, la risalita dei prezzi dei carburanti rischia di trascinare nuovamente verso l’alto i prezzi. L’impatto di benzina e gasolio sui costi di produzione, d’altronde, è direttamente proporzionale caratterizzando tutte le fasi: dalla realizzazione in fabbrica alla distribuzione. L’effetto è immediato anche confrontando il dato con gli altri paesi europei. Se fino a una settimana fa l’Italia era al dodicesimo posto per la tassazione del gasolio, adesso si attesta al primo con ben 0,958 euro di tasse su ogni litro di diesel. Il risultato è che fare rifornimento costa molto di più non senza differenze territoriali. «Oggi – spiegano dall’associazione Assoutenti – la benzina in modalità self viaggia abbondantemente sopra quota 1,8 euro al litro, mentre il gasolio al servito ha sfondato la soglia psicologica dei 2 euro. Il mancato rinnovo al taglio delle accise non solo ha fatto schizzare al rialzo i prezzi alla pompa, ma ha riportato l’Italia tra i paesi più cari d’Europa sul fronte dei carburanti». Stando all’indagine condotta dal Codacons, basata su quanto comunicato dai gestori, è sulle Isole e in autostrada che si registrano i prezzi più alti. Sull’isola di Vulcano, ad esempio, il gasolio ha raggiunto quota 2,349 euro al litro in modalità servito, 2,239 euro al litro la benzina, denuncia il Codacons. A La Maddalena, in Sardegna, la benzina sale a 2,087 euro al litro, 2,229 euro il gasolio. A Ischia un litro di verde costa oggi 2,054 euro, il diesel vola a 2,104 euro. Proibitivi i prezzi in autostrada, dove in modalità servito la benzina arriva a costare 2,392 euro al litro sulla A1 Roma-Milano, e il gasolio viaggia verso 2,5 euro al litro (2,479 euro); sulla Autostrada A4 Brescia-Padova benzina a 2,384 euro al litro, diesel 2,449 euro al litro. «I prezzi dei carburanti sembrano fuori controllo – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – e dopo lo stop al taglio delle accise si assiste a forti incrementi dei listini alla pompa in tutto il territorio, la cui entità non sembra in alcun modo giustificata dall’andamento delle quotazioni petrolifere. Per tale motivo – conclude Rienzi – abbiamo presentato un esposto a 104 Procure di tutta Italia e alla Guardia di Finanza, chiedendo di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini»