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“Salar”, il brand di borse compie 10 anni. «Prodotti “fashion” frutto di ricerca creativa»

Non solo moda; aziende che guardano alla bellezza delle borse e di altri accessori donna con una “responsabilità ambientale e sociale”. Che vuol dire esattamente? Teniamo a mente questa definizione perché farà la differenza. Un marchio che parte da “Salar-Milano” e arriva in breve tempo a “THEMOIRè”. Lei è Francesca Monaco, quarant’anni a ottobre, originaria…

Non solo moda; aziende che guardano alla bellezza delle borse e di altri accessori donna con una “responsabilità ambientale e sociale”. Che vuol dire esattamente? Teniamo a mente questa definizione perché farà la differenza. Un marchio che parte da “Salar-Milano” e arriva in breve tempo a “THEMOIRè”. Lei è Francesca Monaco, quarant’anni a ottobre, originaria di Galatina, in provincia di Lecce. Oggi vive e lavora a Milano.

Facciamo un passo indietro: da quando nasce la sua passione?

«Da ragazza; mi sono trasferita in Lombardia e ho studiato al Politecnico “Disegno industriale-indirizzo moda”; un tuffo nella “magia” dell’immaginazione e a seguire una vita di viaggi e di scoperta di altre culture».

È rimasta poi al nord e durante uno stage in Messico c’è stato l’incontro decisivo con il suo compagno di vita e di lavoro, il designer Salar Bicheranloo.

«Sì, un sodalizio sentimentale e professionale e che ha portato, quattordici anni fa, alla nascita del brand “Salar” dal nome di mio marito; un marchio nel settore delle borse in pelle e che nel 2020 ha compiuto dieci anni».

Fin qui un traguardo considerevole visto il riscontro di vendite in Italia e in tanti altri Paesi. Le vostre borse sono state avvistate su personaggi famosi come Chiara Ferragni e Olivia Palermo per citarne alcuni. Un successo ottenuto grazie anche al team del gruppo, composto, oggi, da tredici dipendenti più tutte leforze “esterne” come quelle del settore marketing o comunicazione, pronte a valorizzare il prodotto. Da questo momento, dal 2019 per la precisione, lei e Salar, sempre a Milano, fate un passo in avanti e qui riprendiamo la definizione iniziale di un lavoro ad “impatto ambientale”. Cosa vuol dire?

«Abbiamo sentito la necessità di esprimere i nostri valori più profondi, quello in cui crediamo. Con il brand “THEMOIRè”, con duecentodieci punti vendita, riutilizziamo quello che abbiamo già disponibile intorno a noi per creare nuovi design senza generare un impatto nocivo per l’ambiente; ideiamo un qualcosa di nuovo ma partendo da quello che già esiste»

Si riferisce ai materiali usati?

«Partiamo da quattro materiali base, naturali e riciclati; penso al cotone, alla raffia, al nailon ricavato dalle reti di pesca fino al riutilizzo di bottiglie di plastica. Tutto ciò che può essere riciclato. I nostri prodotti “fashion” sono il risultato di questa ricerca creativa». E a conferma del loro interesse per il futuro del pianeta, i due giovani designer sono impegnati con l’associazione “Tree-Nation.com” nella piantumazione di alberi in giro per il mondo, dall’India al Brasile fino al Madagascar. La coppia Salar e Francesca si è lanciata quindi in un percorso che guarda al rispetto dell’ambiente ma anche a chi ha bisogno ed è meno fortunato. La finezza di una borsa o di un top come mezzi per migliorare la qualità di vita di una comunità.

In cosa consiste la “responsabilità sociale”?

«In una costante collaborazione con associazioni di ogni dove; da “Giraffa Onlus” di Bari, che dal 1998 si occupa di donne vittime di violenza fino alle donazioni per le donne dell’Ucraina, oggi in estrema difficoltà.

E dalla donazione a Giraffa nel marzo scorso, avete anche attivato “Together by THEMOIRè”. Entriamo nel dettaglio?

«Abbiamo chiesto a donne del Chiapas di lavorare per noi; con il ricavato delle vendite siamo riusciti a portare acqua potabile in sei scuole rurali del territorio. Un aiuto a largo raggio all’intera società, da chi produce agli abitanti del posto. Ci muoviamo in collaborazione con la “Fondazione Cantaro Azul”, un’organizzazione no-profit messicana che si dedica a progettare e implementare programmi idrici». Gli imprenditori si sono uniti al programma “Agua segura en escluelas”, per offrire alle nuove generazioni migliori condizioni igienico-sanitarie. Per celebrare questo importate progetto in Chiapas, il 22 settembre scorso, durante la “Milano Fashion Week”, c’è stata una mostra a tema sul filo di un artigianato senza confini. Per questa “capsule collection” (piccola collezione), si è utilizzato cotone al 100% sulla base del talento, arte e colori del folklore messicano.

«Vorremmo realizzare questi eventi una volta l’anno e il prossimo lo faremo in Africa; per costruire un pozzo in un villaggio». Nel futuro di “THEMOIRè”, considerato da “Vogue Italia” uno dei migliori brand emergenti, ci saranno anche le scarpe oltre alle borse e i top “vegani” e il mercato spazierà dall’Italia all’America, dagli Emirati Arabi ai paesi d’Oriente, così come avviene ora.

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