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Regionali in Puglia, “viaggio” tra gli slogan dei candidati: le presentazioni impossibili in rete

Non tutti i candidati al Consiglio regionale possono permettersi la consulenza di «Proforma» o «Tecnè», le società di comunicazione che curano le campagne elettorali dei candidati presidenti Antonio Decaro, per il centrosinistra, e Luigi Lobuono, per il centrodestra. Così, tra amici smanettoni, social media manager e comunicatori locali, cugini di talento e qualche autodidatta, l’esercito…
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Non tutti i candidati al Consiglio regionale possono permettersi la consulenza di «Proforma» o «Tecnè», le società di comunicazione che curano le campagne elettorali dei candidati presidenti Antonio Decaro, per il centrosinistra, e Luigi Lobuono, per il centrodestra. Così, tra amici smanettoni, social media manager e comunicatori locali, cugini di talento e qualche autodidatta, l’esercito dei quasi 600 candidati ha dato il via alle rispettive campagne di comunicazione tra estroversi e singolari slogan, foto ammiccanti, promesse roboanti.

Ovviamente i social, soprattutto Facebook, ma anche Instagram e Tiktok, la fanno da padrone. Tutto si riversa sulla rete: comprese le chat di whatsapp, intasate da santini colorati e frasi singolari; pochi i manifesti, ancor meno il cosiddetto «materiale a stampa» di una volta. Resistono, invece, i comitati elettorali, necessari per dimostrare con foto e video da postare sempre sui social la capacità di mobilitare le masse.

Insomma, è sempre più una campagna elettorale virtuale che si snoda, appunto, solo ed esclusivamente con frasi a effetto come fa Fabiano Amati, assessore al Bilancio uscente, respinto dal Pd e candidato con la civica «Per la Puglia». con lo slogan Chi ha fatto, farà!

Luigi Caroli, dal canto suo, consigliere uscente di Fratelli d’Italia si affida alle iniziali del suo nome per spiegare l’incomprensibile: Liberi di Contare.

Mentre l’uscente Antonio Tutolo, candidato in «Per la Puglia», non rinuncia al dialetto, definendosi Capatost. Sempre tra i pentastellati, Aldo Patruno, dirigente della Regione del settore Cultura, trasferisce il suo ambito sui manifesti con La cultura si fa avanti, con la sua esperienza poteva far qualcosa di più. Così come fa Felice Spaccavento, medico e candidato con «Decaro Presidente», tira fuori Una Puglia in salute.

Per non parlare di Silvia Fraccalvieri (M5S) che per farsi votare sceglie Frac!

O l’assessore al Comune di Bari, Pietro Petruzzelli che sceglie Il voto libero, da che?

Sui video, meglio stendere un velo pietoso. Se non sei un performer come Fiorello o non hai confidenza con le telecamere come Decaro, meglio starne alla larga.

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