Sebbene i numeri facciano registrare un aumento dei rapporti di lavoro in Puglia (+27mila nel 2024 rispetto all’anno precedente) si tratta di contratti precari, spesso relativi a basse qualifiche e bassi sono anche i salari.
È quanto emerge dai dati pubblicati sulla piattaforma Labour Market Intelligence di Sviluppo Lavoro Italia e diffusi dalla Cgil Puglia.
Il sindacato spiega che se nel 2023 i rapporti di lavoro attivati erano stati 1.152.907 per 559.296 persone interessate, lo scorso anno le attivazioni sono salite a 1.179.617 e il numero di persone interessate a 652.869, con una media di contratto per lavoratore salita da 2,06 a 2,10. Invariato il numero dei datori di lavoro interessati, 110.633, con una media di 10,6 contratti attivati da ognuno.
Il focus, spiega la segretaria regionale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, «deve necessariamente spostarsi sulla qualità del lavoro, che per le sue caratteristiche (forte intermittenza e rapporti part time, prevalenza di settori a basso valore aggiunto) trascina occupazione poco qualificata e salari a stento di sussistenza».
Il mercato del lavoro pugliese, per il sindacato, continua a presentare barriere di genere (solo il 40% delle attivazioni interessa le donne). Ai giovani ma non solo (il 38% delle attivazioni interessa gli under 35) offre soprattutto impieghi a termine e prevalentemente nei servizi di alloggio e ristorazione, nel commercio e in agricoltura: insieme i tre settori sommano quasi il 50% dei rapporti di lavoro attivati nel 2024.
I contratti a tempo indeterminato, poi, sono solo il 6,8% del totale (erano il 7,7 nel 2023) e per il 25,8% sono part time (per le donne il dato sale al 33%). Mentre prosegue la crescita dei contratti di collaborazione che passano dal 3,8 al 4,1% (5,6% per le donne).
«La precarietà del lavoro è un ostacolo alla crescita del Paese così come i salari bassi», aggiunge Bucci, sottolineando che «questo lo dice non solo la Cgil ma anche la stessa Banca d’Italia».
La segretaria regionale della Cgil annuncia che «stiamo lavorando a una piattaforma di proposte che sottoporremo a tutte le forze politiche che si candidano alla guida della Regione, perché pensiamo che le prossime elezioni regionali dovranno essere occasione per discutere delle tante criticità sociali ed economiche che vivono le persone e delle proposte per affrontarle».