La Puglia può essere considerata terra di radicata religiosità, culla di Santi. Ma si conferma anche terra di Papi, avendone dati ben tre alla Santa Romana Chiesa. Lo ha documentato lo storico Matteo Fantasia, nel volume “I Papi Pugliesi”, portando alla luce una verità sconosciuta al grande pubblico. Bonifacio IX (Pietro Tomacelli), nato a Casarano in Salento, fu Papa dal 1389 al 1404; Innocenzo XII (Antonio Pignatelli), nato a Spinazzola, dal 1691 al 1700; Benedetto XIII (Vincenzo Maria Orsini), nato a Gravina di Puglia, dal 1724 al 1730. Questi tre Pontefici pugliesi hanno lasciato un’impronta notevole nella storia della Chiesa cattolica, contribuendo in modo significativo al suo sviluppo. Furono protagonisti delle sue vicende, talora turbinose.
Il primo
Bonifacio IX fu Papa durante lo Scisma d’Occidente. Salito al soglio pontificio a soli 45 anni, i giudizi storici su di lui sono contrastanti. Quelli negativi parlano di una cultura limitata, superficialità e favoritismo familiare per i positivi Fliche, Martin e Castiglione lo descrivono come giovane, casto, desideroso di pace e carità. Il recupero e la riabilitazione della sua memoria storica sono avvenuti grazie al vescovo Antonio Sanfelice (1717), uno dei più illustri pastori della diocesi di Nardò.
Correva l’anno 1717 quando, durante la sua visita pastorale, per ricordare il battesimo di questo illustre figlio salentino «ordinò che fosse rinnovato il ricordo quasi distrutto dell’ottimo principe che immortalmente meritò dell’orbe cristiano e della Chiesa», facendo sostituire l’epigrafe quasi distrutta dal tempo, che era stata apposta tre secoli prima.
Il secondo
Papa Innocenzo XII, nato Antonio Pignatelli, si contraddistinse per una brillante carriera ecclesiastica: sacerdote dell’ordine dei Gesuiti, con laurea in diritto canonico e civile. La sua preparazione teologica e giuridica consentì a molti pontefici di averlo stretto collaboratore, soprattutto nelle questioni difficili da dirimere. Fu ambasciatore e fine diplomatico, nunzio apostolico a Varsavia e Vienna.
Purtroppo, questa carriera che sembrava essersi avviata verso una folgorante ascesa, fu interrotta quando Clemente X, papa Altieri, nominò Pignatelli vescovo residenziale a Lecce, dove restò per 12 anni. Del suo episcopato in terra leccese si ricordano alcune importanti opere destinate alla cattedrale: tre porte nuove realizzate a sue spese, il restauro della campana grande e la dotazione di ricchi paramenti sacri e di due paliotti d’argento.
Il suo ricordo fu sempre esaltato, tanto che alla sua morte, avvenuta il 28 ottobre del 1700, proprio a Lecce furono celebrate solenni esequie.
Pignatelli fu Legato pontificio a Faenza e a Bologna, ma fu Napoli (dove operò come vescovo dal 1686 per quattro anni, facendo emergere le sue doti di attento conoscitore delle problematiche politiche), la sede che lo lanciò per l’ascesa alla carica più importante e più prestigiosa nella vita della Chiesa.
L’ultimo
Benedetto XIII fu vescovo a soli 23 anni e cardinale italiano più giovane. «Il cardinal Orsini partecipò a sei conclavi, inserendosi sempre nel gruppo degli zelanti. L’ultimo pontefice prima di lui che partecipò a sei conclavi fu Leone XI (1-27 aprile 1605). Dopo di lui nessun papa (fino al XX secolo incluso) ha partecipato a un pari numero di elezioni papali».