Movida a Bari, l’ordinanza nel quartiere Umbertino funziona solo a metà

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Controlli serrati, divieti e limitazioni. La movida barese sta attraversando una fase di cambiamento e, all’indomani del secondo weekend dall’entrata in vigore dell’ordinanza del sindaco Leccese, nel quartiere Umbertino si iniziano a tirare le prime somme. Ma il provvedimento provvisorio per limitare i disagi creati dalla movida “selvaggia” sta davvero sortendo gli effetti sperati?

Gli effetti dell’ordinanza

Passeggiando nel centro cittadino di sabato sera, poco dopo lo scoccare della mezzanotte, sicuramente non si può non notare un aumento delle pattuglie della Polizia locale in giro per le vie del quartiere e il presidio nei pressi del Chiringuito, zona notoriamente presa d’assalto dai parcheggiatori abusivi (specie nelle ore notturne).

E mentre i food truck smaltiscono la fila di clienti e si preparano a terminare la giornata di lavoro, la maggior parte dei locali è ancora in piena attività e centinaia di ragazzi affollano strade e giardini del centro città. Secondo l’ordinanza, entrata in vigore lo scorso 17 ottobre e valida fino al quattro dicembre, oltre al divieto di consumo nei dehors è prevista la limitazione alla vendita d’asporto di alimenti e bevande dalle 23, dalla domenica al mercoledì, e dalle 24, dal giovedì al sabato. Risultato? Se alcuni ragazzi “migrano” verso altre zone della città in cui è ancora possibile bere all’aperto oltre la mezzanotte, tanti (tantissimi) altri scelgono di restare comunque nell’Umbertino.

Nulla da fare, dunque, per la tranquillità dei residenti, costretti ancora a fare i conti con gli schiamazzi notturni. Tra chi passeggia con cocktail e birre acquistate altrove e chi consuma la propria bevanda all’interno del locale per poi spostarsi in strada, c’è anche chi semplicemente resta a chiacchierare lì dov’era. La maggior parte degli esercenti, in ogni caso, sembra rispettare le nuove regole, ma nonostante ciò il provvedimento sembra non aver (ancora) trovato una soluzione al problema.

Le preoccupazioni

I gestori dei locali, dal canto loro, sin dall’annuncio della nuova misura hanno espresso le proprie preoccupazioni in merito. In tanti lamentano un crollo delle vendite, soprattutto coloro che, non avendo spazi interni, sono costretti a terminare la propria attività allo scoccare dell’orario stabilito per lo stop all’asporto. Altri, invece, ritengono ingiusto un provvedimento che colpisce solo un’area della città, favorendo di conseguenza altre zone. Per avere contezza dei reali effetti, positivi e negativi, dell’ordinanza non resta che attendere le prossime settimane, quando l’amministrazione avrà modo di confrontarsi nuovamente con i diretti interessati e valutare eventuali modifiche da apportare al provvedimento.

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