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Mesagne, si è spento Axel Czezorre: trovato morto in una casa abbandonata il senzatetto tedesco 47enne

Tragedia nella periferia di Mesagne, dove è stato trovato morto Axel Czezorre, un senzatetto di 47 anni originario di Berlino. L'uomo, che da anni aveva scelto di vivere in strada nella città brindisina, è stato rinvenuto senza vita all'interno di una casa abbandonata in via Latiano, uno dei suoi ultimi rifugi. La triste scoperta è…
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Tragedia nella periferia di Mesagne, dove è stato trovato morto Axel Czezorre, un senzatetto di 47 anni originario di Berlino. L’uomo, che da anni aveva scelto di vivere in strada nella città brindisina, è stato rinvenuto senza vita all’interno di una casa abbandonata in via Latiano, uno dei suoi ultimi rifugi.

La triste scoperta è stata fatta da un cittadino mesagnese che, su incarico di una famiglia premurosa che si occupava di lui, era solito portargli del cibo. Czezorre era una presenza nota in città, conosciuto in particolare per la sua dimora abituale nei pressi dell’ex scuola Marconi. Sul luogo del ritrovamento sono intervenuti i sanitari del 118 e la Polizia Locale. L’ispezione cadaverica, condotta dal medico legale dottor Domenico Urso, ha accertato che la morte è avvenuta per cause naturali.

Nonostante i ripetuti tentativi dei Servizi Sociali del Comune e dei volontari della Caritas di offrirgli un riparo dignitoso e un supporto concreto, Czezorre aveva sempre rifiutato ogni aiuto, scegliendo di mantenere la sua indipendenza e la vita in strada, quasi come un manifesto di assoluta libertà personale.

La notizia della scomparsa ha toccato profondamente la comunità locale. Il sindaco Toni Matarrelli ha voluto esprimere un commosso ricordo, riconoscendo Czezorre come parte integrante della città. «Axel Czezorre era, di fatto, un nostro concittadino. E lo era a modo suo, come aveva scelto di essere, da senzatetto – ha dichiarato il sindaco -. Abbiamo tante volte provato ad aiutarlo… Rifiutava, è come se avesse deciso di vivere in assoluta libertà. Oggi ci ha lasciati e noi lo piangiamo e vogliamo pensarlo finalmente libero». Mesagne piange un figlio “adottivo” che ha vissuto la sua vita secondo regole proprie.

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