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L’intelligenza artificiale per studiare i tumori, al Forum risk management premiato l’oncologico di Bari

È dell'istituto tumori "Giovanni Paolo II" di Bari il Miglior progetto di intelligenza artificiale in Sanità nell'area diagnostica. A riconoscerlo è stato anche il Forum risk management in Sanità di Arezzo che ha riconosciuto, tra i 60 progetti presentati da aziende sanitarie e ospedaliere di tutta Italia, il valore di quello dell'oncologico barese. Il premio…
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È dell’istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari il Miglior progetto di intelligenza artificiale in Sanità nell’area diagnostica. A riconoscerlo è stato anche il Forum risk management in Sanità di Arezzo che ha riconosciuto, tra i 60 progetti presentati da aziende sanitarie e ospedaliere di tutta Italia, il valore di quello dell’oncologico barese.

Il premio valorizza lo sviluppo della piattaforma OncoAI, un’infrastruttura digitale e modulare basata su architettura cloud che integra tecnologie di intelligenza artificiale a scopo di ricerca e divulgazione scientifica per supportare ricercatori nell’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale e nella valutazione di immagini diagnostiche, dati clinici e vetrini digitalizzati di anatomia patologica completamente anonimizzati ab origine.

La piattaforma, non ancora un medical device, comprende già tre algoritmi proprietari sviluppati all’interno dell’istituto barese, tra cui quello che ha portato alla concessione di un brevetto per la classificazione della positività del linfonodo sentinella nelle donne con tumore al seno a partire da ecografie alla diagnosi.

A ritirare il premio, il commissario straordinario Alessandro Delle Donne e la direttrice scientifica dell’istituto, Raffaella Massafra.

«L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi diagnostici e nei modelli di ricerca rappresenta uno dei driver più importanti per il futuro della sanità», spiega Delle Donne, evidenziando che il riconoscimento nazionale ottenuto dall’oncologico «conferma la qualità del lavoro svolto dalla nostra direzione scientifica e la capacità dell’istituto di sviluppare strumenti innovativi che uniscono rigore scientifico, visione e impatto reale sui percorsi di cura. È un risultato che testimonia la forza della nostra comunità professionale e rafforza l’impegno a costruire, giorno dopo giorno, una sanità più sicura, moderna e vicina ai bisogni dei pazienti».

La direttrice scientifica Massafra, nell’esprimere onore e orgoglio per il premio ottenuto, sottolinea che «gli algoritmi che abbiamo sviluppato nascono con l’obiettivo di integrare le informazioni raccolte già in fase di screening per orientare in maniera più precisa il percorso diagnostico-terapeutico. In questo modo – aggiunge -, la prevenzione non si ferma alla diagnosi precoce, ma si evolve in prevenzione delle complicanze e delle procedure inutili, rendendo il percorso più mirato, sostenibile e rispettoso del paziente».

Il progetto premiato rappresenta un tassello fondamentale nel percorso di innovazione dell’oncologico: un ecosistema digitale condiviso che integra tre strumenti sviluppati internamente – Arise, che analizza le immagini del linfonodo sentinella per valutare il rischio metastatico; Neoad, che predice la risposta ai trattamenti neoadiuvanti dalla risonanza magnetica; e Peerad, che utilizza la digital pathology per stimare lo score prognostico del test EndoPredict – pensato per favorire la collaborazione multidisciplinare e accelerare la generazione di nuove evidenze scientifiche, con ricadute rilevanti sulla personalizzazione delle cure e sulla sicurezza dei pazienti.

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