I primi segni di incuria nel cimitero monumentale di Bari li si incontra non appena varcato l’ingresso di via Tommaso Fiore: un pezzo di pavimentazione transennato per evitare che qualcuno possa farsi male, cartacce e rifiuti di vario genere negli spiazzi tra le tombe.
Continuando a passeggiare tra i viali sono tante le criticità che emergono e che danno un’immagine di incuria, degrado e scarsa manutenzione che poco si addice a quello che dovrebbe essere un luogo di rispetto per i defunti. All’interno di qualche loculo rimasto vuoto non è raro vedere cumuli di fiori marci, fazzoletti usati e spazzatura che nessuno si è dato la pena di rimuovere. In alcuni punti si possono notare marciapiedi e cordoli dissestati che attendono una riparazione, con i materiali da sostituire adagiati in un angolo. Molte le lapidi spezzate o danneggiate un po’ in tutta la necropoli, così come in alcuni campi dove le tombe più vecchie sono state rimosse, gli operai non hanno provveduto a spostare i materiali di scarto. Non tutte le fontane, poi, sono in buone condizioni: oltre agli scarti lasciati dagli incivili che non ripuliscono dopo aver sostituito i fiori sulle tombe dei propri cari, non è raro trovare rubinetti malmessi e che perdono acqua.
La manutenzione delle aiuole e dei viali di collegamento tra i loculi e le cappelle è quasi inesistente, tanto nella parte più nuova del cimitero che in quella monumentale: qui erbacce incolte e rifiuti la fanno da padrona (non è raro nemmeno trovare escrementi di animali), e molti tratti di marciapiede sono dissestati, rendendo difficoltosa la mobilità, soprattutto per le persone più anziane. Tanti anche i cartelli con le indicazioni dei campi che sono rotti o danneggiati. Così come scarsa è la pulizia tra i corridoi degli spazi occupati dai loculi dove è facile imbattersi in cartacce, escrementi di volatili e sporcizia che si è ormai accumulata creando uno spesso strato sui pavimenti e sulle lapidi.
Come se non bastasse sono anni che molti dei visitatori del cimitero si lamentano della pessima abitudine legata ai furti di fiori e vasi dalle tombe all’aperto.