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Giunta Regione Puglia, veleni sul mini-rimpasto: alta tensione dopo la nomina di Amati

Altro che problemi risolti e schiarita in vista nella maggioranza alla regione Puglia. Il mini-rimpasto varato sabato pomeriggio dal governatore Michele Emiliano rischia di aprire frizioni peggiori di quelle che inizialmente avrebbe dovuto sopire. Il gruppo di Azione ha ottenuto l’assessorato rivendicato, assegnato al presidente di Commissione Fabiano Amati, ma la scelta è stata mal…
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Altro che problemi risolti e schiarita in vista nella maggioranza alla regione Puglia. Il mini-rimpasto varato sabato pomeriggio dal governatore Michele Emiliano rischia di aprire frizioni peggiori di quelle che inizialmente avrebbe dovuto sopire. Il gruppo di Azione ha ottenuto l’assessorato rivendicato, assegnato al presidente di Commissione Fabiano Amati, ma la scelta è stata mal digerita dal capogruppo Ruggero Mennea. Che ieri ha inviato una nota congiunta con il consigliere Sergio Clemente e il gruppo di Per la Puglia, i consiglieri Mauro Vizzino, Saverio Tammacco e Antonio Tutolo. Anche se, a eccezione di Mennea, gli altri consiglieri, da noi contattati, hanno negato di aver firmato il documento e di condividerlo.

Il documento

Sia come sia nella lettera di poche righe Mennea segnala che il nome di Amati non è stato condiviso con il gruppo consiliare, né dai vertici pugliesi del partito di Carlo Calenda. «La nomina – si legge nella missiva – non soddisfa le esigenze di riequilibrio politico né di natura territoriale nell’ambito dell’esecutivo». Eppure Amati, originario di Fasano, sarebbe proprio espressione della provincia brindisina non rappresentata in giunta regionale.

Da qui la richiesta al presidente Emiliano, da parte dei cinque consiglieri regionali, affinché revochi immediatamente la nomina di Amati. Un invito perentorio cui segue un avvertimento concreto: «Fino a che non sarà ritirato il decreto di nomina non parteciperemo ai lavori del Consiglio regionale». E il diretto interessato? «Mi tiro fuori da questa diatriba – spiega il neo assessore Fabiano Amati, di recente dimessosi dal ruolo di coordinatore pugliese di Azione – Spero in una ricomposizione, personalmente non intendo litigare con nessuno».

Il problema

Una “grana” enorme per Emiliano che attraverso il mini-rimpasto puntava proprio a blindare i numeri ballerini per avviare il patto di fine legislatura. Il nuovo focolaio rischia ora di procrastinare ancora la nomina dei direttori di Dipartimento prorogati fino a metà dicembre per l’ennesima volta. Ma si complica anche il quadro per il rientro dei Cinque Stelle, il secondo gruppo da sistemare nell’ambito del rimpasto.

Al momento Emiliano ha rafforzato l’assessorato all’Agricoltura, gestito dal dem Donato Pentassuglia, “spacchettando” le deleghe dell’ex assessore al Bilancio Raffaele Piemontese in attesa dell’esito del congresso del M5S. Secondo i piani il presidente vorrebbe dare al consigliere grillino Cristian Casili l’Agricoltura e far tornare al Welfare la collega Rosa Barone. Il tutto sacrificando una delle due assessore tecniche nominate a maggio scorso. Ma prima dovrà risolvere la grana-Azione.

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