Caos politico in Francia dove è caduto il governo guidato dal primo ministro François Bayrou. La fiducia è stata respinta con una larga maggioranza (364 voti contro 194), confermando le previsioni.
Bayrou, nel suo discorso all’Assemblea nazionale, aveva cercato di convincere i parlamentari a votare la fiducia, richiamando l’attenzione sul debito pubblico, che ha definito un «problema storico» e un’esigenza vitale per un Paese che non ha un bilancio in pareggio da 51 anni. Tuttavia, il suo appello non è stato sufficiente a evitare la sconfitta.
Macron, dopo aver preso atto della caduta del governo, ha annunciato che nominerà il successore del 74enne centrista «nei prossimi giorni».
La caduta del governo di Bayrou è stata accolta con soddisfazione dai partiti più estremi: Marine Le Pen ha definito la caduta del governo «la fine dell’agonia di un governo fantasma» e ha chiesto lo scioglimento dell’Assemblea nazionale. Dalla sinistra, Jean-Luc Mélenchon ha esultato, sostenendo che ora Macron è «in prima linea di fronte al popolo» e deve «andarsene».
In questo contesto di instabilità, si registrano anche proteste e scioperi: il collettivo “Bloquons tout” ha indetto una giornata di protesta e uno sciopero generale è stato proclamato per il 18 settembre.
Mentre l’attesa per la nomina del nuovo primo ministro cresce, i media francesi indicano i possibili candidati. Tra i nomi che circolano ci sono quelli di Xavier Bertrand e Bruno Retailleau, anche se quest’ultimo ha smentito la sua disponibilità.