Avrebbero perseguitato un uomo per quasi due anni, minacciando di «far saltare le teste» se non avesse consentito alla madre di vedere la figlia di 4 anni, affidata al padre dai giudici minorili. Saranno ora processati per il reato di stalking e danneggiamenti nei confronti di un 33enne barese la ex compagna convivente e un amico di lei. Al termine dell’udienza predibattimentale, nella quale il 33enne si è costituito parte civile, il giudice ha fissato l’inizio del processo al 4 giugno 2026.
I fatti risalgono al periodo compreso tra novembre 2023 e giugno 2025. La relazione tra i due era terminata a settembre 2023: da allora, ha raccontato l’uomo nella querela, la donna, anche lei di 33 anni, e l’amico 37enne avrebbero iniziato a pedinarlo, appostandosi sotto casa o davanti al luogo di lavoro, strappandogli dalle mani il cellulare e lanciandolo per terra, tentando in una occasione di tamponarlo con l’auto. Comportamenti che si sarebbero intensificati da aprile 2025, dopo la decisione del Tribunale per i Minorenni di collocare la figlia a casa del padre.
Stando all’imputazione, a quel punto la donna avrebbe iniziato a minacciarlo e ingiuriarlo anche tramite continui messaggi. «Se entro stamattina non mi fai vedere mia figlia… salteranno le teste. Questa volta si fa sul serio» è uno degli sms incriminati. Nei mesi successivi avrebbero iniziato a pedinare e minacciare anche la nuova compagna della vittima con frasi come «ti ammazzo, ti vengo a picchiare».
Dopo la denuncia, la donna, difesa dall’avvocato Daniela Castelluzzo, è stata sottoposta agli arresti domiciliari. Nei giorni scorsi, su richiesta della stessa procura, la misura cautelare è stata revocata ed è stato disposto il divieto di avvicinamento.







