Un nuovo capitolo si apre nella lunga vicenda dell’ex Banca Popolare di Bari, che da anni tiene banco nel dibattito su salvataggi bancari e tutela dei risparmiatori.
Nei giorni scorsi, le principali associazioni di consumatori e rappresentanze industriali hanno inviato una lettera al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, chiedendo interventi concreti a favore dei piccoli azionisti rimasti privi dei loro investimenti dopo il dissesto della banca.
L’iniziativa arriva a pochi giorni dal rigetto dell’emendamento alla Legge di bilancio che avrebbe potuto estendere i ristori anche ai risparmiatori più piccoli. L’emendamento, presentato da alcuni senatori, è stato respinto dal ministero dell’Economia, generando delusione e preoccupazione tra migliaia di famiglie che avevano visto svanire anni di risparmi.
La decisione ha fatto riaffiorare il dibattito sulla responsabilità dello Stato nel garantire la tutela dei cittadini che investono in istituti bancari di rilevanza locale. Le organizzazioni firmatarie della lettera, tra cui «Konsumer Italia», «Confimi Industria Bri Bat Foggia», il «Centro Studi Intrapresa» e il «Comitato per la tutela degli utenti del mondo bancario», non si limitano a chiedere ristori economici, ma evidenziano la necessità di una revisione delle procedure che hanno portato al salvataggio della banca.
Secondo i firmatari, le modalità con cui è stata gestita la cessione hanno penalizzato in maniera significativa i piccoli azionisti, lasciando scoperti molti investitori privati che avevano puntato sui valori dell’istituto di credito per tutelare i propri risparmi.
Nella lettera inviata al ministro Giorgetti viene posto l’accento sulla presunta violazione del principio costituzionale di tutela del risparmio, sottolineando come la protezione dei piccoli investitori rappresenti un dovere dello Stato non derogabile.
Le associazioni chiedono quindi non solo ristori immediati, ma anche strumenti strutturali che possano evitare il ripetersi di episodi analoghi in futuro, rafforzando le garanzie del sistema bancario italiano e tutelando la fiducia dei cittadini nel sistema finanziario.
La vicenda dell’ex Popolare di Bari rappresenta un esempio emblematico di come il dissesto di un istituto di credito possa avere conseguenze dirette sulla vita di migliaia di cittadini, mettendo in evidenza le difficoltà nel bilanciare le esigenze di mercato con la tutela dei piccoli investitori. I risparmiatori hanno più volte manifestato, sia in piazza sia attraverso comunicazioni ufficiali, per sollecitare risposte concrete e segnalare quello che considerano un vuoto normativo e di protezione, spesso percepito come ingiusto. Il rigetto dell’emendamento e la lettera inviata al Governo non chiudono il capitolo, ma rilanciano la mobilitazione.
I gruppi di cittadini e investitori sono pronti a proseguire nella pressione politica e sociale, chiedendo non solo ristori economici, ma anche una ridefinizione delle garanzie previste dal sistema bancario per i piccoli risparmiatori. L’obiettivo è chiaro: evitare che simili episodi possano ripetersi e garantire, in futuro, un equilibrio più equo tra investitori privati e istituti finanziari.
Con l’attenzione del Governo e del Parlamento rivolta verso la tutela del risparmio, la vicenda dell’ex Banca Popolare di Bari rimane un tema centrale per il territorio e per il Paese, con la promessa di ulteriori iniziative legislative e di pressione civile da parte di chi chiede giustizia e sicurezza per i propri risparmi.










