“Divisa e disonore”

Quella di Vannacci? Una brutta storia. Il generale dell’Esercito che ha trovato il tempo per scrivere un libro dai contenuti omofobi e sessisti. Frasi oscene contro i gay che sono “anormali”, contro i migranti, le femministe, gli ambientalisti. È scoppiato il putiferio. L’Esercito si è dissociato, l’Anpi si è ribellata, anche il Ministro Crosetto non l’ha presa bene. Alla fine è arrivata la giusta notizia: destituito dal comando e lasciato a disposizione dello Stato Maggiore.

E meno male! Si sappia però, che l’iracondia di Vannacci è solo la punta di un iceberg e che, spesso coperti dall’omertà, tanti sono i soprusi che si consumano nelle caserme. Ci vorrebbe una bella inchiesta che andasse a svelare il marcio di un sistema. Chissà quante volte il generale avrà salutato il tricolore con mano ferma e sguardo eroico. Senza sapere, il tapino, che quella bandiera rappresenta la Costituzione. Una carta bollata con il sacrificio di tante e tanti che lottarono per diritti universali da applicare senza distinzione di sesso, di razza e di credo politico. Vannacci chi? Quello che ha disonorato il nostro Paese.

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