Elena Mirimao, Annalisa Di Gioia, Luigina Bonamassa e Laura D’Ercole saranno le protagoniste della giornata del 2 luglio 2023, dal momento che sono state selezionate come le artiste che avranno l’onore di realizzare il “carro trionfale” per l’edizione 2023 in onore della patrona di Matera. Dunque, per la prima volta nella storia della Festa della Madonna della Bruna, saranno quattro donne a costruire il manufatto di cartapesta. «Sono molto contento perché il lavoro svolto dalla commissione è stato preciso e puntuale. Sono stati incaricati dei professionisti di grande livello ed estrema competenza, pertanto, siamo soddisfatti», ha esordito il presidente dell’associazione Maria Santissima della Bruna, Bruno Caiella. Noi de L’edicola del Sud abbiamo contattato telefonicamente il dottor Caiella, il quale ha confermato di non aver votato, così come il vice-presidente e delegato arcivescovile, perché «la commissione è stata composta esclusivamente da soggetti esterni all’associazione». Inoltre Caiella ha specificato come, per la prima volta, «c’era anche la figura del notaio che ha certificato le procedure così come richiesto dal bando di gara». Il presidente ha manifestato la sua gioia per la qualità dei lavori presentati: «Sia nella categoria professionale, che in quella non professionale, sono state presentate opere di grande pregio, pertanto, non posso che rivolgere i miei complimenti a tutti i diretti interessati». Ora c’è da attendere i primi giorni di gennaio per la presentazione dei bozzetti nella Basilicata Cattedrale.
Nella commissione incaricata dal cda dell’associazione materana era presente anche la dottoressa Patrizia Minardi, la quale telefonicamente ci ha comunicato: «La partecipazione competente e appassionata di tante donne, sia tra i non professionisti che tra i professionisti, conferma la forza del messaggio evangelico che vede in Maria, la “donna” Madre di tutti i viventi che inizierà con Giovanni una nuova vita di redenzione. In questo momento in cui in Iran, in Afghanistan e in Ucraina si toglie voce e vita alle donne, negando qualsiasi espressione creative e civile, le nostre quattro donne, che realizzeranno il carro, iniziano un cammino di verità e di vita nuova anche per loro».
