Mattinata di alta tensione e violenza nel carcere di Taranto dove, nella giornata di lunedì 13 ottobre 2025, si è verificata una duplice aggressione che ha messo a repentaglio l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria.
La vicenda
L’episodio è scoppiato intorno alle ore 12, quando due detenuti, entrambi di origine barese, hanno scatenato il caos. Il primo detenuto, mentre si trovava nell’ufficio della sorveglianza generale per la contestazione di un rapporto disciplinare, si è lanciato violentemente contro la vice comandante. Solo l’intervento immediato degli agenti presenti ha evitato il peggio.
La situazione è degenerata quando il detenuto ha continuato a colpire gli agenti e a divellere le scrivanie. Una volta scortato verso il reparto osservazione, è stato aiutato da un secondo detenuto che «con violenza inaudita si scagliava addosso al personale che stava contenendo l’altro», si legge nella nota sindacale. Ci sono volute due ore di sforzi per riportare la situazione sotto controllo e ricondurre i detenuti nelle loro stanze.
Carenza di personale e mancati allontanamenti
A denunciare la situazione emergenziale è la Federazione Sindacale CO.S.P. (Coordinamento Sindacale Penitenziario), con il Segretario Generale Nazionale Domenico Mastrulli e il Coordinatore Regionale per la Puglia, Luca Lionetti. Il sindacato lamenta una «disastrosa numerica condizione di lavoro» e una grave carenza di organico, stimata in almeno 60 unità di Polizia Penitenziaria, che costringe gli agenti a turni di lavoro oltre le norme del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL).
Il CO.S.P. ha evidenziato il paradosso riguardante il primo detenuto aggressore: nonostante fosse già stato sospeso dal regime del 14-bis e si fosse reso autore di numerose aggressioni in passato, continuava a permanere nell’istituto di Taranto. Secondo il sindacato, gli uffici del PRAP Bari o del DAP di Roma non hanno disposto l’allontanamento come previsto dalle circolari in merito alle violenze contro il personale.
Il CO.S.P. ha sollecitato l’intervento del nuovo provveditore regionale e del DAP di Roma per rivedere le piante organiche del carcere e i modelli organizzativi. Il sindacato ha annunciato che chiederà un incontro urgente con i vertici regionali e locali e che effettuerà una visita alla struttura nei prossimi giorni per incontrare il personale.