Barletta, i primi sei mesi dell’amministrazione Cannito bis: «Fatti miracoli»

Rieletto lo scorso 26 giugno vincendo il ballottaggio contro Santa Scommegna, il sindaco di Barletta Mino Cannito traccia un bilancio dei primi sei mesi del suo secondo mandato.
Come valuta questo semestre del suo secondo mandato?
«Bene. Durante il periodo estivo abbiamo lavorato tantissimo soprattutto per la questione dello stadio Puttilli: sicurezza, finanziamenti e autorizzazioni. Un successo è stato il Jova Beach, nonostante le giuste preoccupazioni per il fratino da parte degli ambientalisti, poi abbiamo affrontato problemi di bilancio poiché il commissario prefettizio non aveva previsto fondi per la festa patronale, per il Natale e per la Disfida, pertanto abbiamo fatto “miracoli” con pochi soldi. Abbiamo fronteggiato la carenza di personale pubblico, sono andati in Regione o in altri enti, ben sette nostri tecnici. A breve ci sarà il rifacimento integrale e strutturale di via Scuro (nei pressi di via Trani). Oggi, poi, in consiglio approveremo la convenzione con l’ufficio scolastico provinciale per concedere, come sede dell’ufficio stesso, Palazzo San Domenico (in Corso Cavour) che presenta problemi legati alle pompe di calore (dobbiamo trovare 320mila euro). A breve, inoltre, approveremo in giunta, il piano sociale di zona».
A che punto sono i lavori per la riqualificazione del canale H?
«Stanno correndo».
Sottovia di via Andria e via Vittorio Veneto. Quando la fine dei lavori?
«Dovrebbe concludersi a maggio 2023 (come già anticipato ad ottobre). Ho imposto alle imprese e ai committenti, nelle varie conferenze di servizi, di avere un cronoprogramma. I lavori sono a buon punto, a gennaio è prevista la spinta del monolite, intanto ho chiesto a ferrotranviaria l’autorizzazione per eseguire i lavori di scavo a cielo aperto, piuttosto che con un monolite, così da risparmiare tempo e circa 700mila euro».
Dopo il caso dell’amministratore unico Michele Cianci quale futuro per la Barsa?
«Stiamo aspettando l’esito del ricorso di Cianci ma intanto stiamo attivando una manifestazione di interesse per la nomina del consiglio di amministrazione».
Chi prenderà il posto dell’ex assessora all’ambiente, Anna Maria Riefolo?
«Non abbiamo ancora un nome, lo individueremo presto».
Parcheggio area ex Eni?
«Eni deve realizzare i progetti di bonifica e di messa in sicurezza per i quali vanno via quattro mesi, poi serve una fase di monitoraggio di circa un anno e poi non sappiamo se Eni sia ancora intenzionata a presentare un progetto di parcheggio (da loro gestito). Io sono a favore del parcheggio perché Barletta ha bisogno di liberare il centro storico dalle automobili. L’area appartiene ad Eni e io non posso oppormi alle sue volontà, a meno che non si decida di espropriare la zona e di bonificarla (con esborso di fondi comunali che non ci sono). Tuttavia faremo in modo che qualora ci sarà il parcheggio, quell’area sia godibile dal punto di vista paesaggistico».
E sulle voci di stoccaggio di rifiuti speciali plastici non pericolosi nell’area porto, cosa dice?
«Sono prive di fondamento le ipotesi secondo cui noi dovremmo importare le balle di plastica per alimentare le fornaci del cementificio. Nessuno vuole far ammalare i cittadini ma non è giusto creare allarmismi su situazioni che esistono in altre realtà portuali pugliesi. Questo stoccaggio non va a compromettere l’attività merceologica e turistica del porto. Quelle balle sono lavoro e ricchezza per la città. In ogni caso dobbiamo confrontarci con la provincia, cosi come abbiamo fatto proferendo il nostro “no” all’ampliamento della discarica di san Procopio».
Resta il nodo della scuola di via Morelli.
«La provincia ancora oggi non fa il rogito notarile, non capisco il perché».

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