Ancora disordini nel carcere minorile di Bari dove, dopo l’evasione di un 17enne avvenuta l’1 giugno scorso, nel “Fornelli” si sarebbero registrati nuovi tentativi di rivolta con un gruppo di detenuti di origine marocchina che, stando a quanto riferisce il segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) Federico Pilagatti, avrebbero appiccato un incendio per poi praticare un buco nel muro che porta nel refettorio.
Stando a quanto riferisce il sindacalista è accaduto ieri ma lo stesso gruppo avrebbe agito anche stamattina, con le stesse modalità «costringendo i poliziotti ormai delusi e scoraggiati da tanta impunità, a lavorare in condizioni igienico sanitarie drammatiche a contatto con il fumo, lo sporco e il sapore acre del fumo e della puzza di bruciato».
Pilagatti sottolinea che «ci è stato anche riferito che in questo clima di forti tensioni sarebbe stata autorizzata una visita accompagnata di una scolaresca nella sala teatro del carcere. Se ciò fosse vero – evidenzia il sindacalista -, riteniamo inappropriato, (per non usare un aggettivo molto più colorito) che in un momento così particolare si facciano entrare dei bambini nella struttura».
Nel carcere minorile di Bari, dice ancora il segretario del Sappe, «sarebbe in corso un’ispezione arrivata da Roma per verificare quanto accaduto in occasione dell’evasione, ma nel contempo ci chiediamo come mai non sono state adottate misure urgenti a partire da un immediato sfollamento di questi “bravi ragazzi” per evitare nuovi episodi di violenza o evasione, considerato che la struttura è fatta con il burro? Il Sappe – prosegue il sindacalista – non ci sta, poiché abbiamo superato ogni limite per cui sarebbe opportuno, considerati i mancati provvedimenti della giustizia minorile, l’intervento del prefetto di Bari, poiché questi eventi critici continuati, non creano situazioni ingestibili solo all’interno del Fornelli, ma di estremo pericolo anche al territorio», conclude Pilagatti.