Bari calcio, scoppia il caso in Consiglio comunale. Non pagati 240mila euro della tassa dei rifiuti

Ammonterebbe a oltre 240mila euro il debito che la società del Bari calcio, guidata dalla famiglia De Laurentis, avrebbe nei confronti del Comune di Bari. È questo quanto emerso dalla discussione del bilancio di previsione, approvato ieri dal Consiglio comunale.

A mettere sotto la lente la somma non pagata dalla società sportiva è stato il consigliere Italo Carelli, esponente del Movimento Cinque Stelle. Stando a quanto emerso dall’esame del documento finanziario, il Comune non sarebbe riuscito a riscuotere dalla squadra del Bari 45,326mila euro per l’anno 2021, 95,038mila euro per l’anno 2022 e ben 107,590mila euro per il 2023. Non solo. Dall’esame delle carte, emerge anche che la società avrebbe ricevuto dei «solleciti di pagamento per il tributo dell’anno 2019 e dell’anno 2020», due annualità per le quali sarebbe stata richiesta dalla squadra la rateizzazione, con i cui versamenti sarebbe comunque in regola.

«Dopo tutto quello che stiamo subendo, venire a sapere che questi signori stanno mettendo in difficoltà la ripartizione Tributi mi fa incazzare», ha dichiarato Carelli.

Tra i tifosi baresi, infatti, c’è parecchio malumore nei confronti dei vertici della società calcistica. Recentemente, momenti di alta tensione si sono registrati quando Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli e padre di Luigi, a capo della società del Bari, ha definito quella del capoluogo «la nostra seconda squadra». «Si mettano una mano sul portafoglio, oltre che sulla coscienza, cosa che spesso si dimenticano di fare», ha chiosato Carelli.

Altro aspetto critico, sollevato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Ciaula, riguarda il mancato pagamento dei servizi comunali da parte della società calcistica, a partire dal servizio di polizia locale. «A Napoli – ha dichiarato il meloniano – è in corso un pignoramento per nove partite non pagate, figuriamoci qui a Bari, pensando a tutte le partite dalla serie D ad oggi».

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