TORINO (ITALPRESS) – Per arrivare a decarbonizzare Stellantis e ottenere a un bilancio neutro nelle emissioni di carbonio entro il 2038, il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra Psa e Fca nel 2021, scommette forte sulla business unit dedicata all’economia circolare, che ha l’obiettivo di raggiungere oltre 2 miliardi di euro di ricavi entro il 2030, ma non si conoscono i termini degli investimenti necessari. Vorrebbe dire quadruplicare i ricavi per componenti e servizi “a vita estesa”, aumentando i ricavi da riciclo di dieci volte rispetto al 2021. La strategia è stata battezzata “4R”: rilavorazione, riparazione, riutilizzo e riciclo. In questo sistema le parti usate, usurate o difettose vengono accuratamente smontate, pulite e ricostruite per essere rivendute. In tutto ci sono quasi 12.000 componenti a listino che coprono 40 linee di prodotti, comprese le batterie per veicoli elettrici. Si tratta di 4,5 milioni di componenti multimarca vendibili in 155 paesi attraverso la piattaforma di e-commerce B-Parts.
Infine gli scarti di produzione e i veicoli fuori uso vengono reimmessi nel processo di produzione. In soli sei mesi, la business unit ha raccolto 1 milione di parti riciclate. Centrale in questo piano sarà dal 2023 il Circular Economy Hub sarà operativo nell’impianto di Mirafiori a Torino.
L’hub ospiterà attività di ricondizionamento, smantellamento di veicoli e rigenerazione di parti, con l’obiettivo di espandersi ulteriormente a livello globale. L’ambizione della business unit è essere anche complementare alle attività di Aramis, leader europeo nell’acquisto e vendita online multimarca di auto usate, che avrà (entro la fine dell’anno) sette centri di ristrutturazione interni, strategicamente posizionati su Europa occidentale e centrale. Il progetto prevede di lavorare anche su “loop locali”, per mantenere prodotti e materiali all’interno dei paesi, accelerando le consegne per i clienti. In Brasile, le parti chiave, ovvero i motorini di avviamento e gli alternatori dei veicoli a marchio Stellantis, vengono rigenerati, distribuiti e venduti in 1.000 concessionari locali, supportando la filosofia dell’economia circolare e la spinta verso il carbon net zero.
Tra le novità presentate anche una nuova etichetta SUSTAINera per parti e accessori, che indica un risparmio fino all’80% di materiali e 50% di energia rispetto alle parti nuove equivalenti. “Questa etichetta rappresenta la nostra promessa di fornire ai clienti prodotti e servizi sostenibili, trasparenti e convenienti nostri clienti per tutte le marche di veicoli, senza compromettere la qualità, preservando l’ambiente attraverso una riduzione degli sprechi e un minore utilizzo delle risorse del nostro pianeta”, ha spiegato Alison Jones, vicepresidente della business unit sull’economia circolare. Un primo tangibile segno di questa filosofia, che impatterà anche i cicli produttivi delle nuove vetture del gruppo, è la Citroèn “oli”, una concept car che utilizza materiali leggeri e riciclati, produzione sostenibile, convenienza, durabilità per una vita utile prolungata e una riciclabilità responsabile a fine vita.
foto: ufficio stampa Stellantis
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