Unitep Matera, 26 anni di sapere e lotta alla solitudine

Compie 26 anni l’Unitep di Matera, l’Università della terza età e della educazione permanente che da un quarto di secolo si conferma un presidio e un punto di riferimento per la popolazione anziana della città. I corsi quest’anno vantano 140 iscrizioni e ben 29 corsi attivati, ai quali si aggiungono il laboratorio teatrale e la palestra per l’educazione motoria. «L’Unitep non solo è un presidio culturale di mantenimento dell’efficienza neuronale delle persone che si avvicinano a noi, e quindi la trasmissione di conoscenze e saperi, ma è anche un momento di vicinanza umana, condivisione, di momenti e situazioni che allontanino la solitudine e l’isolamento. La gran parte di chi viene da noi magari è rimasto single, è un esorcismo contro l’isolamento». A dichiararlo è il presidente Unitep Costantino Dilillo, che però sottolinea anche la “distrazione” dell’amministrazione comunale nei confronti di quello che per una fetta di popolazione cittadina (tra le più consistenti in termini di numeri, in effetti) è un punto di riferimento e un fondamentale antidoto alla solitudine. Diverse sono infatti state anche quest’anno le peripezie che l’Unitep ha dovuto affrontare per permettere l’avvio dei corsi, tra sede e intoppi burocratici. L’inerzia politica ha avuto, come risultato principale, la perdita della sede storica dell’Università della terza età, per 25 anni nei locali della scuola media “F. Torraca”, che dalla sua aveva la centralità della posizione e i costi irrisori di utilizzo: «Quando abbiamo rinunciato ad ogni tentativo con il comune, dopo tante promesse non realizzate, abbiamo contattato tramite il consigliere di opposizione Pasquale Doria il presidente della provincia di Matera, Piero Marrese, che ci ha aiutati a trovare la sede nella quale siamo oggi. Non posso che esprimere a lui la mia riconoscenza, anche a nome dell’Unitep». Oggi i corsi si tengono nelle aule dell’istituto alberghiero “Turi”, in via Matarazzo. Con una distribuzione interessante dell’utenza, sintomatica rispetto alla situazione pandemica. Il corso di psicologia quest’anno si è letteralmente triplicato: «C’è un’accresciuta attenzione al funzionamento della mente e quindi allo stato della coscienza che non si era registrato negli anni precedenti – aggiunge Dilillo -. Questa richiesta di maggiore conoscenza della psicologia fa riflettere». Di fianco, registrano una grande affluenza i corsi umanistici e quelli di lingua inglese. Con grande voglia di apprendere e di ritrovarsi in contesti conviviali, gli studenti Unitep hanno provenienze variegate in termini di titoli di studio: dalla licenza elementare alla laurea, è evidente però l’alta presenza di donne, in netta maggioranza rispetto agli uomini. Presidio di formazione e antidoto alla solitudine, i 26 anni di vita dell’Unitep sono la prova che il sapere non ha età.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version