Basta tagliare alberi in modo indiscriminato senza una valutazione ponderata di quelli che possono realmente arrecare danno alle persone e alle cose in caso di crollo accidentale. A richiederlo è Legambiente Matera che ha evidenziato come, da qualche anno, molti alberi in città risultano ammalati e in pericolo di crollo e questo perché le perizie degli agronomi sulla loro stabilità si basano esclusivamente su una valutazione visiva. «In un luogo dove si costruisce un palazzo non c’è spazio per gli alberi. Le leggi Sismabonus e Piano casa, che consentono di abbattere un fabbricato e ricostruirlo ampliandone le volumetrie, di fatto legalizzano la speculazione e favoriscono le imprese a intraprendere lavori edili le cui concessioni scavalcano tutte le norme di tutela sul verde in quanto il “Permesso a costruire” autorizza automaticamente l’abbattimento degli alberi, salvo ripiantarne altri chissà dove, chissà quando, se mai questo avvien», esordisce il gruppo materano in una nota. L’associazione contesta come, da quando il Consiglio comunale abbia approvato il “Regolamento del verde urbano pubblico e privato”, siano centinaia gli alberi abbattuti. A cadere sotto la scure sono soprattutto pini: a Rione Pini, in via Vena, in viale Europa, in via Passarelli, al Parco di Serra Venerdì, al Parco IV novembre, in piazza Sant’Agnese, al Campo scuola. L’ultima esecuzione sta avvenendo in questi giorni in via Lazazzera. «Non ci stancheremo mai – aggiunge l’associazione – di ripetere che gli alberi migliorano la qualità dell’aria, mitigano il clima, regolano il deflusso delle acque piovane, offrono ospitalità agli animali, favoriscono il raffreddamento delle isole di calore che si sviluppano in città per la copertura del suolo, sono indispensabili per l’assorbimento delle precipitazioni e influenzano la velocità e la direzione del vento. Svolgono, pertanto, un’importante funzione nel paesaggio antropizzato dei nostri giorni, sia in città, sia nelle periferie urbane. Eppure sono maltrattati, capitozzati, tagliati perché danno fastidio alle attività commerciali, sporcano con le loro foglie balconi e marciapiedi, e richiedono, a volte, cure». Da qui la posizione: Legambiente chiede che il “Regolamento del verde” venga modificato, che le associazioni e i cittadini siano informati al momento della richiesta di abbattimento e possano manifestare il proprio parere in merito e che la pratica della valutazione visiva sulla stabilità di un albero sia sempre avvalorata con l’ausilio di attrezzature scientifiche in favore di una valutazione accurata con analisi, mezzi e strumenti idonei.