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Sit-in per il Centro Geriatrico di Matera: «Vogliamo risposte precise dalla Regione Basilicata»

«Attualmente il gruppo San Raffaele ha comunicato l’intenzione di dismettere l’attività provvisoriamente, iniziata a carico completamente, della struttura per quanto riguarda l’assistenza a disabili prevalentemente con patologie neurologiche, tipo Alzheimer o Parkinson, nonché anziani non autosufficienti». Sono le parole del dottore Giuseppe Calicchio, direttore sanitario del “Centro Geriatrico” Gruppo San Raffaele, presente ieri mattina al…

«Attualmente il gruppo San Raffaele ha comunicato l’intenzione di dismettere l’attività provvisoriamente, iniziata a carico completamente, della struttura per quanto riguarda l’assistenza a disabili prevalentemente con patologie neurologiche, tipo Alzheimer o Parkinson, nonché anziani non autosufficienti». Sono le parole del dottore Giuseppe Calicchio, direttore sanitario del “Centro Geriatrico” Gruppo San Raffaele, presente ieri mattina al sit-in organizzato da Fials Matera in seguito al concreto rischio relativo alla chiusura di una struttura di eccellenza al servizio del territorio con oltre 100 posti letto tra assistenza residenziale e semi-residenziale e la conseguente perdita di circa una ventina di posti lavoro.

Una protesta nata per richiamare l’attenzione del governo regionale guidato dal presidente Vito Bardi con la speranza che l’ente possa intervenire rapidamente sulla questione con azione precise e mirate finalizzate a scongiurare il rischio stop. «Ringraziamo tutti i cittadini che hanno partecipato, la manifestazione serve per accendere i riflettori sulla questione accreditamenti», ha dichiarato il segretario Fials, Gianni Sciannarella che ha aggiunto come il Centro Geriatrico non possa operare a pieno regime senza accreditamento. «Se la Regione non risponderà, le attività cesseranno dal 1° Marzo 2023. Non possiamo permetterci di perdere un centro che può essere di eccellenza per tutta la popolazione e che può dare lavoro a tanti giovani. Ricordiamo che la struttura è nata perché il San Raffaele ha partecipato nel 2015 ad un bando pubblico in risposta del fabbisogno regionale quindi sono stati utilizzati fondi sia pubblici che privati – ha specificato il segretario -. Rischiano di restare senza lavoro oltre 20 dipendenti tra infermieri, oss, fisioterapisti ed altri operatori sanitari, ma il dramma è che gli ospiti presenti devono trovarsi urgentemente un’altra sistemazione con gravi danni e disagi alle famiglie». Sciannarella ha rimarcato come, in questa maniera, si «crea disoccupazione e si favorisce il lavoro nero delle assistenze a domicilio». Da qui la richiesta di risposta dal presidente Bardi e dall’assessore alla Salute, Francesco Fanelli preannunciando «la prossima iniziativa presso il Palazzo della Regione in via Verrastro».

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