Giovanna D’Arco, Madame M di Tamara De Lempicka, “La Velata” di Raffaello Sanzio: sono alcune delle donne d’arte che hanno preso vita nella performance “TrasformArte – ti racconto le donne”, iniziativa dell’associazione culturale rotondellese “Le Vorie”. Nella suggestiva cornice di Palazzo Ielpo, gentilmente concesso dalla famiglia per l’occasione, le donne dei quadri più noti della storia dell’arte hanno passeggiato tra la gente. «TrasformArte nasce per avvicinare tutte le persone al mondo dell’arte. In questa specifica occasione l’arte torna alla sua funzione educativa e la scelta delle opere è stata funzionale al racconto del mondo femminile», ha dichiarato Rosanna Persiani, presidentessa de “Le Vorie”, che ha declinato questa nuova edizione di “TrasformArte” tutta al femminile per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. «L’occasione ci ha spinto a cercare di realizzare un percorso all’interno di questo museo vivente per offrire diversi spunti di riflessione», ha aggiunto Persiani. L’evento si è aperto con un monologo sul body shaming recitato da Antonella Tarantino, interprete anche di una delle opere di Botero, “La lettrice”. «Tutte le interpretazioni sono state scelte sia per la somiglianza con l’interprete sia per la specifica storia poi raccontata. Abbiamo scelto il “Ritratto di Jeanne Hebouterne” di Modigliani per raccontare l’amore tormentato dell’artista e della sua musa, proseguendo con il ritratto di Berthe Morisot, cognata e musa ispiratrice di Manet e pittrice lei stessa. Poi “La Velata” di Raffaello Sanzio per raccontare la bellezza ieratica, passando alla storia di Giovanna d’Arco in due versioni: guerriera e poi sul rogo. Poi le “Bambine con Palloncini” di Banksy che rappresentano le bambine sotto le bombe palestinesi. Non poteva mancare un’opera di Tamara de Lempicka, “il ritratto di Madame M“: donna indipendente, elegante, distaccata da ogni sentimentalismo». E ancora, la performance “Rhythm O” di Marina Abramovic, capace di evidenziare la brutalità umana che emerge di fronte a persone inermi. In fondo al percorso, la dolcezza de “Il bacio” di Francisco Hayez, «opera che nel corso degli anni è diventata una icona dell’amore romantico seppur nata come opera di protesta politica», sottolinea Persiani. Un’esperienza che la comunità di Rotondella (e non solo) condivide sempre con grande interesse ed entusiasmo, pronta a mettersi in gioco: «Coinvolgiamo persone di tutte le età sia nelle interpretazioni sia poi come pubblico. La parte divertente del lavoro è la ricerca e la creazione dei costumi e poi l’allestimento con luci e scenografie che possano evocare il più possibile l’opera originale». L’inedita modalità di narrazione viene sempre ricevuta con grande curiosità. «Il progetto è stato finanziato dal Comune di Rotondella, che ringraziamo per aver accolto la nostra proposta», conclude la presidentessa. In attesa del prossimo appuntamento, quando l’arte tornerà a muoversi tra la gente.
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Di Michele Vigilante16 Novembre 2024