Nonostante le smentite pervenute dal management dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera, sembrerebbe ci siano ancora delle aggressioni verso il personale sanitario ospedaliero. A sottolinearlo in una nota i sindacalisti Marcella Conese (Filcams Cgil), Emanuela Sardone (Fisascat Cisl) e Fabio Tundo (Uiltucs Uil), i quali dopo aver appresso, nei giorni scorsi, la notizia relativa a «una nuova aggressione da parte di un utente nei confronti di un’operatrice del Cup di Matera», hanno rimarcato l’urgenza di mettere in sicurezza le postazioni e garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori la tranquillità necessaria allo svolgimento del proprio compito. In particolare, nella «sede di piazza Matteotti (che è di fatto un appartamento in un condominio) quotidianamente le operatrici vivono in una condizione di preoccupazione, dovendo trascorrere la propria giornata di lavoro in un luogo accessibile a chiunque e incassare denaro ma senza alcuna vigilanza». Inoltre, hanno evidenziato ancora i sindacati, «in alcuni casi, rimangono da sole all’inizio o alla fine del turno ed evidentemente questo accentua il rischio connesso alla situazione, anche in considerazione del fatto che “l’utente intemperante”, come definito dalla nota stampa Asm di Matera, potrebbe attendere all’uscita l’operatrice in turno». Per tutte queste ragioni, i sindacalisti hanno chiesto la convocazione di un incontro urgente al fine di accertare le azioni che l’Azienda Sanitaria Locale di Matera e l’Azienda appaltatrice del servizio intendono mettere in campo a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.