Un sit-in davanti all’ospedale di Matera in segno di protesta, per chiedere certezze sulla sanità. Un attacco frontale arriva dal candidato sindaco Roberto Cifarelli che chiede il confronto diretto con il suo sfidante, Antonio Nicoletti (candidato del centrodestra). E poi promette che chiamerà tutti i consiglieri comunali a difesa della salute. Priorità non più rinviabile. Roberto Cifarelli attacca: «Gli ultimi soldi che sono arrivati all’Ospedale Madonna delle Grazie – ha detto – risalgono ai provvedimenti del 2017-2018 della Giunta Regionale di cui facevo parte, si tratta di circa 20,5 milioni e mezzo di euro: 4,4 milioni per finanziare la ristrutturazione edile e impiantistica e l’efficientamento energetica l’ammodernamento del parco tecnologico;7,05 milioni per finanziare l’innovazione tecnologica; 4,0 milioni per finanziare il bunker per la radioterapia;5,0 milioni per finanziare l’ammodernamento del Pronto Soccorso di cui 1 milione ancora non speso».
L’attacco
Per Cifarelli in questi sei anni la Giunta Bardi non è riuscita neppure a spenderli quei soldi. «La Regione non può far finta di niente e cavarsela con gli annunci dell’ultimo minuto dell’Assessore Latronico che dopo aver fatto incetta di medici e vario personale sanitario nelle sue liste elettorali promette oggi di voler finalmente destinare fondi a Matera». Accuse gravi. Dirette. Un fatto però è certo la sanità a Matera è al collasso. «Il bilancio dell’Azienda sanitaria di Matera è in deficit dal momento in cui è arrivata l’ex D.G. Sabrina Pulvirenti. La Regione Basilicata ha maturato oltre 50 milioni di debiti sul sistema sanitario regionale noi a Matera rischiamo di pagare il conto più salato. – continua Cifarelli – È tempo che ognuno si assuma le responsabilità».
Poi aggiunge che la sanità non può essere neanche tema da campagna elettorale, è un impegno che devono assumere tutti: «Per questo – prosegue – intendo condividere con i futuri consiglieri comunali di maggioranza e minoranza le mie proposte concrete per affrontare le criticità strutturali e gestionali del nostro sistema sanitario per poterle rappresentare nei confronti della Regione e del Governo e avviarle a soluzione».