Nasce a Matera una nuova associazione a tutela dei diritti delle persone Lgbtqi+: si chiama “Matera RUMORE” e mette radici nella realtà locale «affinché nessuno resti solo o indietro». L’associazione è stata fondata da un gruppo di attivisti locali con un obiettivo ambizioso che, d’altronde, trova storicamente applicazione soprattutto nel mondo dell’associazionismo: contrastare ogni forma di discriminazione sociale e di promuovere una cultura che va verso il riconoscimento di diritti, parità e dignità di ogni singola persona. Nel suo orizzonte, la prospettiva di diventare la futura “Arcigay Matera” secondo l’iter di affiliazione previsto e ad oggi sul territorio locale «si unisce e si schiera» al fianco delle associazioni “Risvolta” e “Agedo” di Matera. Ma perché proprio la scelta del termine “RUMORE” per il nome dell’associazione? «Sta a significare un modo deciso, convinto, per dare voce ai diritti Lgbtqi+ e farlo con fermezza – dichiarano gli attivisti – ; ed anche con un certo fragore, colorito e colorato, affinché appunto la tematica non resti indifferente, ma emerga e susciti un interesse, una curiosità sociale e non una vergogna! Quello stesso rumore può essere uditivo – proseguono – o anche solo figurativo a livello visivo, o entrambe le cose e, perché no, anche provocatorio, perché è essenziale che non ci sia più vergogna e indifferenza». C’è poi il richiamo al titolo del celebre brano di Raffaella Carrà, artista internazionale e «da sempre icona dell’attivismo Lgbtqi+». Fondato da Antonietta Breglia (Presidente in carica), Francesco Paolo Ambrosecchia (Vice Presidente), Silvia Ferrari (Tesoriere), Valerio Vitale e Stefano Siggillino (Segretari), Michele Troito e Angela Nacci (Consiglieri), anche il simbolo della neonata associazione parla di radicamento sul territorio e allo stesso tempo di prospettive lungimiranti: «“Matera RUMORE” ha optato per essere raffigurata simbolicamente dal falco grillaio, simbolo proprio della murgia materana (volgarmente conosciuto anche come “striscignl”), migratore per natura, ma che ha trovato in Matera la sua “casa” ospitale, uno dei suoi habitat preferiti per continuare a vivere. Non a caso, Matera è sinonimo di accoglienza e di unione», spiegano. Centro di vita associativa a carattere volontario, democratico, unitario, che persegue finalità di solidarietà sociale senza scopo di lucro, il proposito della nuova associazione è quello di diventare un punto di riferimento sul territorio materano nella lotta a ogni forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale o identità di genere delle persone e contro ogni forma di discriminazione, per affermare e tutelare i diritti civili delle persone in genere, contribuire alla diffusione della solidarietà nei rapporti umani, alla pratica e alla difesa delle libertà civili, individuali e collettive; e ancora per implementare servizi e creare occasioni di dialogo e confronto per le persone Lgbtqia+ anche attraverso l’organizzazione di iniziative di socializzazione e informazione culturale e per tutelare il diritto alla salute fisica e psichica. «Insieme – concludono – sulla base anche delle sinergie già create e testate, si può sicuramente fare tanto per Matera, e non solo».
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Di Tommaso Lamarina14 Novembre 2024