Ha bisogno di cure, prima che sia troppo tardi. Parliamo del Castello Tramontano, maniero cinquecentesco incompiuto per la morte del suo committente, avvenuta il 29 dicembre del 1514.
A segnalare le crepe presenti nella struttura è il consigliere comunale Pasquale Doria che ha raccontato il suo sopralluogo: «La segnalazione riguarda la torre che guarda verso la sottostante via Lanera, adiacente alla Casa di spiritualità Sant’Anna. Giunti sul posto, prevale l’evidenza dei fatti. Ad ogni modo, non manca, copioso ed eloquente, il materiale fotografico che consente di valutare, anche da parte dei non addetti ai lavori, una condizione di palese sofferenza».
Per l’esponente di “Matera Civica”, senza scomodare non secondarie ragioni storiche, la salvaguardia è necessaria prima di tutto al fine di «tutelare la pubblica incolumità. Dopo la sicurezza, non meno importante diventa l’intenzione di preservare il patrimonio culturale della città per mantenere viva una memoria controversa, eppure interessante, ancora da approfondire, in quanto non mancano motivi di nuove letture e ulteriori possibili novità».
A detta di Doria, la salvaguardia del Castello non è solo auspicabile, ma richiede una pianificazione attenta e una spesa oculata delle risorse all’interno di un orizzonte gestionale dinamico. «È importante, a questo proposito, coinvolgere tecnici specializzati nella conservazione del patrimonio architettonico, così come esperti in grado di definire un preciso percorso di valorizzazione e fruizione: da bene passivo ad attrattore positivo. Non è mai un’ambizione banale, in definitiva quella che, onestamente, cerca di bilanciare l’opportunità di preservare il patrimonio culturale e di creare opportunità economiche per la comunità locale, possibilmente mantenendo in vita la memoria storica della città», ha poi concluso il consigliere.