Matera, parla il sindaco Bennardi: «La chiave è la rigenerazione urbana»

Secondo la classifica stilata da “Il Sole 24 Ore”, Matera è al 76° posto per qualità della vita su 107 provincie italiane. Rispetto all’anno scorso, la città dei Sassi perde 2 posizioni. Salta all’occhio, data la sua storia recente, l’indicatore più in negativo: cultura e tempo libero, dove risulta 96esima, perdendo 39 posizioni rispetto all’anno scorso. Per il sindaco Domenico Bennardi il capoluogo attraversa «una fase delicata di trasformazione» e il risultato della classifica è legato alla mancanza di spazi di aggregazione e contenitori culturali.


Matera perde posizioni. Cos’è successo? Ci sono state criticità particolari?
«Il calo registrato potrebbe riferirsi alle infrastrutture culturali che dobbiamo ancora mettere a valore e che speriamo con il Pnrr possano essere messe in sicurezza e fruite. Sono dati che intrecciano tanti enti e soggetti, non solo quelli gestiti dal comune. Abbiamo tanti luoghi, anche suggestivi, che attendono ormai da anni di essere messi in sicurezza. Tuttavia abbiamo registrato un anno pieno dal punto di vista degli eventi culturali. Basti citare il Sonic Park. L’offerta culturale a Matera è rimasta viva, abbiamo investito come comune 750mila euro per eventi culturali in ogni anno, questo è il primo anno, e lo stesso faremo il prossimo».


A proposito di spazi aggregativi, qual è la situazione?
«Abbiamo messo a disposizione della comunità aggregatori sociali comel’Urban center nel quartiere Spine Bianche e l’Hub-out in piazza Matteotti. C’è ancora spazio di recupero sul verde urbano fruibile: abbiamo candidato con il Pnrr una serie di bandi e diverse domande sono state vinte. E poi il parco del campo e il cine-teatro Duni, sono tutte opere di rigenerazione urbana che crediamo possano dare ossigeno alla situazione culturale. Siamo in una fase delicata di trasformazione».


Crede che questo valore emerso contrasti con la definizione di “Città più accogliente del mondo” assegnata a Matera da Booking?
«Non credo, si sviluppa su indicatori di natura diversa. Qui il target sono i cittadini residenti, per i quali bisogna lavorare ancora molto. Ci sono anche indicatori che si riferiscono ad attività di privati. Per quanto riguarda l’attestato sull’accoglienza da parte di Booking, ha un target di viaggiatori. Dagli operatori di settore e da contatti diretti con Apt e turisti riscontriamo un ottimo feedback anche in termini di decoro della città».


Quali sono le iniziative dell’amministrazione che potrebbero portare ad un’inversione di tendenza?
«Abbiamo messo in campo il piano triennale del verde che ci permette di avere un ecosistema urbano pulito, non in maniera emergenziale, ma con ditte che hanno vinto un bando, strutturate, che permettono cura e gestione delle aree verdi per tutto l’anno. Luoghi che poi generano convivialità, socialità, anche per i bambini, altro parametro in salita. Abbiamo piantumato oltre 3000 alberi e vorremmo piantarne ancora altri, per favorire il controllo di Co2 e dissesti idrogeologici. Ritengo che il +23% in ambiente e servizi discenda da lì».


Come considera il quadro emerso dalla classifica?
«Abbiamo due punti in meno, ma sostanzialmente rimaniamo stazionari. Potenza ha perso 9 punti e tutte le città del Sud sono in affanno. C’è da recuperare, il Pnrr va ad offrire alle città del Mezzogiorno una chance sulle infrastrutture e i luoghi di aggregazione finora non curati per mancanza di risorse. C’è ancora molto da fare, ma in questi due anni abbiamo concentrato le nostre forze e il nostro tempo a recuperare tanto arretrato. La visione è quella di una città da qui ai prossimi 10 anni».

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